Bambino

“Forse ora non soffre più”. È morta Giada Perini, la “bambina piuma”. La piccola a 12 anni pesava appena 7 chili: la malattia l’ha consumata. Il dolore della madre, del padre e del fratello

 

Era nata con una grave forma di tetraparesi spastica, la microcefalia, e soffriva di epilessia. Il 7 ottobre scorso la piccola Giada Perini aveva compiuto 12 anni. È morta nella mattinata di ieri sopraffatta dalla malattia. Un “angelo”, come ricorda il Messaggero, che era stato in qualche modo adottato da tutti, soprattutto dal mondo dello sport. Per dare un supporto morale alla famiglia, veniva infatti da anni organizzata una partita di beneficienza con gli Ultras Union Cs, la Clodiense Chioggiasottomarina e le rappresentative di vari club della città. In campo con la maglia nerazzurra andava anche papà Fabrizio che, con mamma Michela e il fratello Davide di 16 anni, è stato sommerso ieri dall’abbraccio di tante persone. “Il nostro piccolo angelo pesava oramai solo 7 chili – dice la mamma – forse ha terminato di soffrire”. Un paio di anni fa, aveva fatto scalpore la storia di un’altra bambina affetta dalla stessa malattia ma nel suo caso non congenita, bensì indotta per errore medico. (Continua dopo la foto)

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La diagnosi è contenuta nelle perizie della causa civile, ed è impietosa: tetraparesi spastica e microcefalia acquisita. Per una bimba di quattro anni, figlia di una giovane coppia di Arzachena, la valutazione dei consulenti dei giudici è stata drammatica. I medici legali Rita Celli, in quel caso, hanno parlato di un danno all’integrità psicofisica che può valutarsi “nella misura del 75 per cento, anche considerando che ogni trattamento sanitario o assistenza familiare, può essere finalizzato solo al mantenimento della situazione, nel tentativo di evitarne un ulteriore peggioramento”. (Continua dopo le foto)

fboj dentro1La menomazione e i danni neurologici per la piccola sarda sono permanenti e secondo i periti alla base della patologia c’è “grave negligenza, imprudenza e imperizia” del personale medico che si occupò del parto, nell’ospedale di Tempio, il 30 gennaio del 2012. Ricordiamo che la tetraplegia o tetraparesi spastica è una forma di paralisi cerebrale che compromette il movimento degli arti inferiori e superiori. Non esistono cure della tetraparesi spastica, che una volta manifestata lascia soltanto lo spazio per la riabilitazione e in particolare per quella fisioterapica. La cura farmacologica è tesa soprattutto al contenimento dei sintomi, in particolare di quelli dell’epilessia. La tetraparesi può presentarsi in modi e livelli di gravità molto diversi. Il 5% dei bambini nati con tetraplegia non supera i 20 anni di età in seguito alle conseguenze dell’epilessia, ma nella maggior parte dei casi le persone sopravvivono, seppure con notevoli problemi di salute.