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“Voglio che i miei figli sorridano sempre”. La mamma di Fortuna racconta la nuova vita dopo il dramma

 

Sembra aver scelto Mantova per rifarsi una vita. Lei è Domenica Guardato, la mamma di Fortuna Loffredo morta a 6 anni nel 2014 dopo essere precipitata dal palazzo del Parco Verde di Caivano (Napoli) dove viveva. Non un incidente ma un delitto che, dall’aprile scorso, vede in carcere Raimondo Caputo con l’accusa di aver abusato e ucciso la bimba.

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mamma fortuna1Ospite di una trasmissione televisiva pochi giorni fa, la donna ha raccontato di essersi trasferita “al nord da quando hanno ammazzato mia figlia, perché ho altri bimbi piccoli”. “Dove sta ora è meglio – ha aggiunto il padre di Fortuna – sta a Mantova ed è meglio anche per i figli”.

La donna qualche mese fa si era rivolta a un centro anti-violenza mantovano raccontando di aver perso la sua bambina: “Sono sicura che è stata uccisa – avrebbe detto in quell’occasione – ma nessuno mi crede”.

mamma fortuna 2Intanto, il circo mediatico ha sbaraccato dal Parco Verde di Caivano. Cosa resta adesso? “Un vuoto, un grande vuoto – dice Mimma -. E il desiderio d’avere giustizia per mia figlia”. La casa della piccola Fortuna sta ancora lì. Nel portone c’è la statua di Padre Pio. Ci sono muri scrostati. Due ascensori grigi, tetri. E più su, ai piani alti, le sbarre, spesso, davanti alle porte. Le foto della bimba uccisa e gettata dalla terrazza di questo palazzo tappezzano le pareti della casa, insieme a una statuetta della Madonna, all’odore del caffè, ai panni stesi sul piccolo balcone.

“Che me l’avessero uccisa era una sensazione che ho avuto dentro di me e ho sempre sospettato” – spiega ancora Domenica – “Non si può scomparire così, in 10 minuti. Lei amava la vita, voleva vivere”. Quanto a Raimondo Caputo, “non lo chiamerei uomo o padre di figli, ma mostro – dice -. Uccidere una bambina, violentarla, cosa ha provato in quell’attimo? Io lo chiamerei mostro”.

mamma fortuna 3“Io porterò questo dolore fino alla tomba”, sottolinea spiegando il perché la morte di Fortuna sia per lei come una condanna all’ergastolo. “L’ergastolo che avrà lui non è niente, lui vive ma mia figlia no”, aggiunge. Sulla sua decisione di lasciare Caivano e trasferirsi altrove con i suoi due figli, dice: “Li ho portati altrove perchè voglio che almeno gli altri miei figli abbiano sempre il sorriso”.