Salute e benessere

Varicella, fare molta attenzione alle complicanze, per adulti e bambini

 

La varicella, malattia esantematica tipica ma non esclusiva dell’infanzia, non va sottovalutata. Essa infatti può dare origine a complicanze non banali che richiedono il ricovero in ospedale. L’incidenza della malattia è notevolmente diminuita nelle regioni che hanno introdotto la vaccinazione, anche se complessivamente in pochi sembrano esserne informati. Ecco le categorie più a rischio.

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Le complicanze più frequenti sono di tipo dermatologico, come sovrainfezioni batteriche delle pustole, ma anche polmoniti e meningo-encefaliti. Nei bambini sani, nel nostro paese, queste complicanze si presentano nel 3-5% dei casi (quindi circa 20mila all’anno) incidenza che aumenta in presenza di un quadro clinico complesso: ad esempio, «nei bambini con dermatite atopica aumenta il rischio di infezioni, in chi soffre di fibrosi cistica o nei prematuri, invece, il rischio è quello del complicanze respiratorie; negli immunocompromessi la situazione può diventare ancora più seria» spiega la professoressa Susanna Esposito pediatra del Policlinico dell’Università Statale di Milano e presidentessa dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid). «I tempi di degenza possono essere anche piuttosto lunghi, con il bambino costretto all’isolamento per evitare la trasmissione della malattia».

Categorie a rischio Nell’adulto, poi, dove il contagio avviene spesso sul luogo di lavoro, prevalgono le temutissime complicanze neurologiche. Se poi si tratta di una donna in gravidanza, i problemi riguardano tanto la gestante che il feto, nel quale può svilupparsi la sindrome da varicella congenita (se l’infezione è contratta nelle prime settimane di gravidanza) oppure una grave forma di varicella nel neonato (se il contagio è avvenuto negli ultimi giorni).