Salute e benessere

Uova contaminate, ma cosa rischiamo mangiandole? Mentre aumentano i sequestri in tutta Italia, gli esperti rispondono

 

Uova contaminate, continuano i controlli e aumentano i sequestri anche in Italia. Gli ultimi sono avvenuti da parte dei Nas tra Viterbo e Ancona nel quadro dei controlli sulla contaminazione da fipronil. Ad Ancona, oltre a 6.000 uova, sequestrate anche 12.000 galline. A Viterbo le uova sequestrate sono 85.000, delle quali oltre 50.000 erano destinate al consumo umano. Ma quali sono i rischi per la salute? “Dipende dalla quantità di sostanza ingerita: se una persona adulta ne ingerisce una dose minima i rischi sono circoscritti e limitati. Solo se la percentuale è più consistente e viene assunta in modo costante nel tempo, il rischio comincia a essere reale”. Lo afferma Luciano Atzori, biologo esperto in sicurezza degli alimenti dello studio Abr, commentando il caso delle uova contaminate da un insetticida tossico, il Fipronil, vietato per l’uso in produzioni destinate al consumo. (Continua dopo la foto)

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“Ma il rischio è soggettivo – spiega all’AdnKronos Salute – I bambini o anche gli anziani sono più vulnerabili degli adulti agli effetti tossicologici. Per loro anche un’assunzione limitata nel tempo e nella quantità può causare rischi”. Concretamente i rischi per la salute dell’uomo legati al consumo di uova contaminate con il fipronil “sono piuttosto modesti”, sottolinea il direttore generale della sicurezza alimentare del ministero della Salute, Giuseppe Ruocco, che ha predisposto un piano speciale di controlli, inviato alle Regioni, per un monitoraggio puntuale sul territorio. Anche perché “i pericoli – precisa – sono strettamente legati alla quantità di sostanza ingerita. E, per il livello di contaminazione reperito nei Paesi dove sono state trovate queste uova, considerando la quantità dei consumi abituali degli italiani, anche l’eventuale ingestione non avrebbe effetti gravi”.  (Continua dopo le foto)

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Teoricamente, però, con forti dosi si possono avere effetti tossici “con problemi neurologici, vertigini, irritabilità e, in casi estremi, convulsioni”. Assolutamente teorici anche i possibili danni cronici, legati a un consumo continuativo visto che “siamo di fronte a una situazione acuta, tra l’altro in via di risoluzione”. In ogni caso, assumendo per un lungo periodo la sostanza tossica si rischiano danni ai reni e alla tiroide.