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Troppi bambini con scarsa vitamina D: ecco perchè, e come porre rimedio

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L’osteoporosi? Meglio combatterla da subito, fin dalla giovanissima età. Anche perchè, a ben guardare quel che sta emergendo da diverse ricerche contemporanee, anche i bimbi italiani stanno soffrendo in misura crescente di carenza di vitamina D, una condizione che oggi riguarda tra il 50% e il 70% dei giovanissimi.

Proprio per questo motivo la Società italiana di pediatria e la Società di pediatria preventiva e sociale hanno scelto di affrontare il tema nel documento “Vitamina D in età pediatrica”, rilevando come sia fondamentale cercare di accumulare la vitamina D nei primi 20 anni di vita. Perchè, considerando i pediatri per voce di Giuseppe di Mauro, presidente Siips, “tanto minore è la probabilità di andare incontro all’osteoporosi nelle età successive della vita, soprattutto dopo la menopausa”.

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Ma perchè i bimbi italiani stanno soffrendo di carenza di vitamina D? Per cercare di rispondere a tale domanda, meglio compiere un passo indietro e ricordare come, in realtà, l’accumulo di vitamina D dipende da una lunga serie di fattori: genetici, alimentari, abitudini fisiche, e così via. Con la dieta si riesce a coprire esclusivamente il 50% del fabbisogno giornaliero, con la conseguenza che il resto deve essere occupato con attività che sono sempre più ridotte: l’esposizione al sole, contrastante con una vita sempre più sedentaria…