In rilievo

Tragedia di Gela, parla la madre: “Ecco come ho ucciso le mie figlie, la candeggina non c’entra”. Giuseppa Savarra, insegnante 42enne, era in casa con Maria Sofia, 9 anni, e Gaia, 7, quando

 

“Ho ucciso le mie due bambine soffocandole con le mie mani. La candeggina non c’entra niente. L’ho usata per me perché volevo morire con loro, ma non ci sono riuscita”. Questa la confessione di Giuseppa Savatta, la donna 41enne di Gela accusata del duplice omicidio delle sue figlie di 9 e 7 anni, Maria Sofia e Gaia. L’insegnante, interrogata dal procuratore, Fernando Asaro, e dal sostituto Monia Di Marco, ha confessato tra le lacrime nel suo letto dell’ospedale «Vittorio Emanuele» dove si trova ricoverata e piantonata dai carabinieri, in stato di arresto. È stata la stessa donna, insegnante di sostegno in una scuola media, a volere chiarire la dinamica dei fatti. Tra molti vuoti, tanti “non ricordo bene” e in uno stato psichico ancora confuso, come riporta l’Ansa tra le lacrime avrebbe raccontato ai magistrati che amava follemente le proprie figlie, Maria Sofia di 9 anni, e Gaia di 7, perché erano il suo vero e unico amore. Voleva stare sempre con loro ma temeva di perderle. La crisi nel rapporto col marito non sarebbe stata determinante nella decisione di sopprimere le due figlie. (Continua dopo la foto)

Gela, madre uccide figlieIl giorno dell’omicidio, mercoledì 28 dicembre, intorno a mezzogiorno, non sa come né perché, approfittando di averle in casa per le vacanze, ancora in pigiama le avrebbe abbracciate e, a una a una, strangolate. Poi, resasi conto di quello che aveva fatto, avrebbe tentato di uccidersi vicino a loro, bevendo e versandosi addosso una notevole quantità di candeggina, per poi cercare d’impiccarsi nel bagno con il flessibile della doccia. L’arrivo del marito, Vincenzo Trainito, 48 anni, ingegnere e insegnante, le avrebbe impedito di portare a compimento il gesto. All’interrogatorio ha assistito anche il legale della donna, Pietro Pistone.

(Continua dopo la foto)

geladentro1geladentro2I carabinieri del reparto territoriale di Gela le hanno notificato l’ordine di arresto per duplice omicidio volontario, aggravato dalla discendenza. L’ipotesi dello psichiatra è che sia un soggetto dalla personalità bipolare: donna e madre modello nella società e nel lavoro, violenta e possessiva, fino all’omicidio, nel privato.