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Storie di vita

Storia a lieto fine, il bimbo in valigia riabbraccia la madre

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Vi ricordate Adou Ouattara? È il bimbo che qualche giorno fa fu trovato in una valigia mentre cercava di entrare clandestinamente a Ceuta, l’enclave spagnola in Marocco, per poter incontrare la madre. Ebbene, come racconta l’edizione online del Mundo, il bimbo è riuscito nel suo intento… ma per vie lecite: è infatti stato affidato ai servizi sociali e lunedì la madre è riuscita a raggiungerlo.

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È stato un incontro molto emotivo – ha spiegato l’avvocato della famiglia al quotidiano madrileno – Il piccolo si è messo a correre verso la donna che ha iniziato a piangere”. La donna ha volontariamente lasciato in tribunale il materiale genetico affinchè venisse effettuata la prova del dna. Se tutto andrà per il meglio, tra due o tre settimane al massimo, quando sarà terminata l’analisi del materiale ottenuto, Adou potrà finalmente riunirsi alla madre, che lunedì sera è tornata nella sua città – Fuerteventura – per non lasciare sola l’altra figlia (altri due ancora, invece, sono rimasti in Costa d’Avorio).

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Come ricordato dal Corriere della Sera, che ha seguito da vicino al vicenda, “il padre al momento rimane sotto custodia cautelare, anche se probabilmente, dopo l’analisi del Dna, l’amministrazione locale potrebbe lasciare cadere le accuse. L’uomo è, al momento, accusato di presunto crimine contro i diritti di cittadini stranieri con aggravante del pericolo di morte”. Gli inquirenti sospettano che il padre sapesse che il bimbo era stato infilato in una valigia, e che non abbia tenuto conto del rischio di soffocare. Tuttavia, Alì sostiene di non essere al corrente di ciò, ed effettivamente le prove a suo carico sembrano essere a suo favore.

Insomma, una triste vicenda che, forse, giungerà a lieto fine.