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Stimolare la curiosità del bambino fin da piccolo: ecco come fare col “cestino dei tesori”

 

Quando il bimbo riesce a stare seduto da solo, in genere intorno ai sei mesi, aumenta il suo interesse verso il mondo che lo circonda (anche se la sua prospettiva è dal basso!). In questa fase, ogni bebè, infatti, ama afferrare gli oggetti che vede nel suo raggio di azione e portarli alla bocca per esplorarli. Bisogna assecondare il suo interesse e riempirlo di stimoli. Un’attività particolarmente adatta ad  ‘allenare’ il coordinamento occhi-mano e a favorire lo sviluppo dei cinque sensi e la sua curiosità è il cestino dei tesori, ideato da Elinor Goldschmied (1910-2009), psicopedagogista ed educatrice inglese. Ecco cos’è e come si prepara. Anche in casa.

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Diffuso nei nidi di tutta Europa (e molto apprezzato anche metodo Montessori), il cestino raccoglie una variegata scelta di oggetti comuni (non giocattoli) in grado di stimolare ogni piccolo. Nulla vieta di proporlo anche a casa per offrire al bimbo – da quando riesce a stare seduto fino a circa 12 mesi – un’occasione per esplorare oggetti e materiali diversi saggiando tutte le sue abilità.

A che cosa serve il cestino dei tesori? Il cestino dei tesori, pieno di oggetti diversi e ‘misteriosi’, fuori dal loro contesto di uso quotidiano (come, per esempio, l’anello di legno di una tenda: una paletta di legno), offre a ogni bebè la possibilità di esercitare, in particolare, tatto e oralità con grande soddisfazione. Secondo gli studi sul campo della pedagogista inglese, quando i più piccoli sembrano ‘lamentosi’, in realtà si stanno semplicemente annoiando per i giochi poco interessanti che vengono loro proposti. Di fatto, il cervello del bebè si sviluppa rapidamente anche in risposta a stimoli provenienti dall’ambiente attraverso i 5 sensi e il movimento del corpo, quindi il cestino appaga questa esigenza. In sostanza, un cestino pensato con cura dall’adulto cattura l’interesse del bimbo perché mette alla prova le sue capacità di usare mani-occhi-bocca in un’attività di concentrazione. Di fronte al “cestino dei tesori, è come se il bambino si chiedesse: cos’è questo oggetto? come si usa? e non essendo un gioco, ne scopre le mille possibilità di uso, mille letture e ….non si annoia.

Oltre che al nido, sperando che lo usino, è facile preparare il cestino dei tesori anche in casa: come si fa?  E’ opportuno usare un cestino di vimini a fondo piatto con un diametro di circa 35 cm e bordi bassi (10-12,5 cm di altezza) senza manici in modo che il bebè possa ‘frugare’ dentro a suo agio afferrando l’oggetto prescelto. Naturalmente, deve essere mantenuto in buone condizioni – allo stesso modo degli oggetti al suo interno che vanno puliti e lavati – ed è indispensabile sostituirlo nel caso si danneggi. Il contenuto del cestino dovrebbe essere continuamente rinnovato e sviluppato con cura e attenzione. All’adulto spetta il compito di renderlo sempre interessante aggiungendo nuovi oggetti in modo che il bimbo possa variare, ogni volta, la sua esplorazione. Una buona idea è quella di mettere da parte gli oggetti sostituiti, magari in sacchetti (come si fa al nido) per alternarli e riproporli, eventualmente, dopo alcuni giorni.