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Sempre più numerosi gli acquisti on line da parte di noi donne: cosa fare se ci clonano la carta di credito

 

Siamo appassionate di acquisti on line, sempre in aumento e soprattutto al momento dei saldi, ma cosa dobbiamo fare se ci accorgiamo che la carta è stata clonata? Ce ne accorgiamo subito perché arriva sull’app il messaggio o l’sms della banca di pagamenti e acquisti che non abbiamo fatto. E allora? Ecco le prime mosse da fare subito e soprattutto, come è accaduto? (Continua dopo la foto)

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La prima cosa da fare è procedere al blocco della carta, chiamando la società che ha emesso la carta di pagamento. Successivamente denunciare l’accaduto alla Polizia Postale o ai Carabinieri. Successivamente è opportuno analizzare le spesa fatte con la carta per individuare attività fraudolente. Andranno contestati gli addebiti illegittimi e riceverete un rimborso. Di solito la modulistica per la contestazione è disponibile sui siti delle società che emettono le carte di pagamento (Continua dopo le foto)

20061111 - ROMA - FINANZIARIA: CAMERA, INFIAMMA SCONTRO SU PAGAMENTI BANCOMAT PER PARCELLE PROFESSIONISTI, EMENDAMENTO VIENE ACCANTONATO. Nella immagine d'archivio , un cliente paga il conto in un bar con una carta di credito. Il governo propone una modifica alle norme sulla ''tracciabilita''' dei pagamenti, che obbligano a pagare professionisti e lavoratori autonomi con assegni, bancomat o carte di credito. La nuova norma sposta fino al 30 giugno 2008 (prima era il 30 giugno 2008) il termine nel quale i pagamenti ''tracciabili'' vanno fatti per gli importi oltre i 1.000 euro. CIRO FUSCO /ARCHIVIO ANSA /JI

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Come è stato possibile che ci abbiano clonato la carta? Avviene soprattutto per gli acquisti fatti nei negozi o all’estero. Gli hacker digitali sono meno frequenti degli skimmer, i pos contraffatti di qualche ristorante o esercizio commerciale. Anzitutto conviene controllare frequentemente l’estratto conto e la lista dei movimenti. Quando si utilizza la carta di credito alla cassa, è consigliabile tenerla sempre sott’occhio. Le ricevute dei prelievi non andrebbero gettate nel primo cestino all’uscita dello sportello. Sarebbe opportuno inoltre non cedere carta di credito e pin ad altre persone. Infine diffidare di chi non ha il Pos ben visibile o effettua più tentativi per pagare strisciando la tessera: potrebbe avere il “pos di riserva”, quello che legge i dati.