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“Se la prendono con una donna incinta”. E Chaouqui allatta suo figlio in udienza

 

E’ arrivata in tribunale col passeggino e con il figlio di appena un mese. E’ lei l’ispiratrice del Vatileaks, dicono i giudici. Ha ascoltato la richiesta di condanna del pm con suo figlio tra le braccia, mentre lo allattava.

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Per lei la condanna più dura. Francesca Immacolata Chaouqui, 35enne esperta di pubbliche relazioni ed ex componente della Commissione Cosea sulle finanze vaticane, è considerata «ispiratrice e responsabile delle condotte contestate»: condannata a 3 anni e 9 mesi di carcere. Più lieve (3 anni e un mese), invece, la richiesta di condanna per monsignor Lucio Angel Vallejo Balda: il suo comportamento è stato definito dai pm «il più grave» in considerazione del suo essere sacerdote e dell’alto incarico ricevuto, ma le «ammissioni di colpa» hanno fatto applicare le attenuanti generiche.

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«Aver portato mio figlio con me nel tribunale vaticano non è una provocazione, ho necessità di allattarlo ogni tre ore ma in ogni caso lui è il protagonista fin dal primo giorno di questa vicenda in quanto si è voluto agire contro una donna incinta» dice Chaouqui, una delle principali imputate al processo che ha varcato l’ingresso del Perugino spingendo la carrozzina con il figlio nato da poche settimane, Pietro Elijah Antonio. All’uscita dal Vaticano, Chaouqui ha aggiunto: «Certo, mi hanno permesso di allattare il bambino, assolutamente». Durante l’udienza il piccolo è stato tenuto non in aula, ma nella vicina saletta di attesa dei testimoni.

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Si avvia alle battute finali il processo Vatileaks 2 per sottrazione e diffusione di documenti riservati della Santa Sede. I promotori di giustizia (i pm dello Stato Vaticano) hanno chiesto quattro condanne. Oggi la requisitoria dei difensori.