Non è solo una proiezione delle mamme che sperano che il bimbo ascolti la loro voce quando sono ancora in pancia. C’è chi parla al bimbo, chi fa ascoltare musica, chi si appende al collo la “bola”, il cosiddetto “richiamo degli angeli”, affinché i movimenti della mamma accompagnino il feto con un dolce rumore. Oggi una ricerca dell’Università Milano Bicocca e l’ospedale San Gerardo di Monza, pubblicato sulla rivista Women and Birth rivela che le mamme hanno ragione
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Se la mamma canta una ninna nanna al bebè, non solo si rafforza il loro legame, ma si riducono anche le colichette del neonato e lo stress materno. L’esposizione alla musica può avere effetti vantaggiosi sul comportamento del feto e del neonato e anche sulle emozioni della gestante e della neomamma. Gli esperti hanno voluto vedere l’effetto della ninna nanna. La ricerca ha coinvolto 83 gestanti cui è stato chiesto di canticchiare ninne nanne prima e dopo la nascita del bebè e 85 gestanti che erano lasciate libere di decidere se cantare o meno.
Quasi tutte le donne che cantavano ninne nanne hanno riportato serenità e senso di relax e a tre mesi dal parto un legame più saldo col neonato.
Nel gruppo della ninna nanna si sono ridotti in modo significativo il pianto del bambino nel primo mese di vita, la frequenza delle colichette, i risvegli notturni e anche lo stress materno.