Allattamento

Pillola anticoncezionale durante l’allattamento: tutto quello che c’è da sapere

 

Non avere il ciclo subito dopo il parto, e se allattate, può durare vari mesi. Ma sebbene l’allattamento riduca la fertilità, questo non vuol dire che non si possa concepire. se proprio di vuole evitare una gravidanza è opportuno prendere la pillola anticoncezionale?

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Se una coppia vuole escludere di avere una nuova gravidanza nei primi mesi dopo il parto deve adottare un metodo contraccettivo indipendentemente dall’allattamento. L’ideale sarebbe adottare metodi non ormonali perché gli ormoni sessuali femminili possono in qualche modo influenzare l’allattamento. Il riferimento è agli estrogeni che possono avere un impatto negativo sulla quantità e qualità del latte e anche sulla durata complessiva dell’allattamento. Insomma, nel corso dell’allattamento pillola si o no? sarebbe meglio non usare la classica pillola contraccettiva (associazione di estrogeno e progestinico).

Eallora quali metodi contraccettivi utilizzare durante l’allattamento?

  • La mini-pillola ovvero la pillola di terza generazione, perché contiene solo progestinico. La scelgono molte donne soprattutto nei Paesi anglosassoni ma ha un inconveniente: può causare modeste perdite ematiche che possono anche essere quotidiane, con una discreta attività di spotting. A differenza degli estrogeni, i progestinici non aumentano il rischio trombotico. Un aspetto molto importante, durante l’allattamento, perché la puerpera ha di per sé un aumentato rischio di trombosi. Per questo si raccomanda che per sei settimane dal parto non le venga prescritto alcun trattamento ormonale. La mini-pillola si può prendere dopo tre-quattro settimane dal parto.pillola 1
  • Il condom. Non ha implicazioni sull’allattamento e potrebbe essere il metodo più sensato, perché, in genere, le coppie che hanno avuto un figlio da poco, non hanno una vita sessuale molto intensa.
  • La spirale. Procura una contraccezione “meccanica”: viene inserita dalle sei alle otto settimane dopo il parto. Solo allora infatti l’utero dovrebbe avere ripreso le sue normali dimensioni. Alcuni medici raccomandano l’inserimento addirittura a pochi minuti dal parto, una pratica seguita soprattutto nei Paesi in via di sviluppo ad alto tasso di natalità per impedire che la donna rimanga subito incinta. Ma non è la scelta più diffusa in Italia, né prima, figuriamoci dopo il parto