Perdite mestruali in gravidanza
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Perdite mestruali in gravidanza: Perché succede?

Perdite mestruali in gravidanza

Le mestruazioni durante la gravidanza sono uno scenario possibile e non devono scatenare panico o preoccupazioni: si tratta anzi di una condizione ben più comune di quanto si possa immaginare che, se condivisa con il proprio medico di fiducia, può essere ricondotta in uno scenario di normalità. Ma cosa si intende con perdite mestruali in gravidanza?

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Questo fenomeno è anche noto come “falso ciclo” e si manifesta quando, nonostante la gravidanza in atto, le mestruazioni arrivano puntuali come un orologio svizzero, magari con un flusso lievemente inferiore al normale ma sempre consistente.

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Perché questo avviene? Come è possibile? C’è da preoccuparsi se le perdite di sangue sono abbondanti? In questo articolo cerchiamo di dare una risposta a queste ed altre domande.

Innanzitutto dobbiamo precisare che la comparsa di piccole perdite ematiche all’inizio della gravidanza è normale. Si tratta dello “spotting da annidamento” che segnala lo stabilirsi effettivo dell’ovulo fecondato nelle pareti dell’utero. Se le perdite sono, però, abbondanti e simili a quelle mestruali bisogna avere maggiore cautela.

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Questo “falso ciclo” può comparire tra il primo fino ed il secondo trimestre ed è facilmente confondibile con una minaccia di aborto. Per questa ragione sarebbe consigliabile rivolgersi al primo medico di fiducia per scongiurare possibili problemi. Basta fare una semplice ecografia.

Se vi state domandando come sia possibile avere le mestruazioni durante la gestazione (alcune donne le hanno per tutti e nove i mesi, anche se questo può apparire incredibile!) vi basterà sapere che il nostro organismo può reagire alla gravidanza mettendo una sorta di “pilota automatico” che, espellendo i resti dei cicli precedenti, può “mimare” le mestruazioni nonostante l’utero stia accogliendo un feto.

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Normalmente durante le mestruazioni non tutti i residui vengono espulsi e questo consente al corpo di andare avanti con delle “false mestruazioni” anche quando si aspetta un bimbo. Nulla di preoccupante, insomma. Solo l’orologio biologico che ne combina una delle sue!

Perdite ematiche in gravidanza: quando allarmarsi?

Come abbiamo già spiegato, il manifestarsi di perdite di sangue (anche abbondanti e simili alle mestruazioni) durante i nove mesi di gestazione è, nella maggior parte dei casi, normale e non esistono rischi per la salute del bimbo in arrivo.

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Esistono però delle eccezioni che è bene specificare per non rischiare di sottovalutare il significato di sintomi chiari e lampanti come le perdite ematiche in gestazione.

  1. Il già citato “spotting da impianto”, che segnala l’accoglimento dell’embrione nelle pareti uterine, è normale e non c’è da avere paura. In genere si manifesta con delle piccolissime perdite di sangue nella prima settimana di gestazione ed è per questo abbastanza facile riconoscerlo.
  2. Dopo essere rimaste incinte, una maggiore quantità di sangue raggiunge la cervice, che si ammorbidisce e diventa più sensibile. Questo può provocare delle piccole perdite di sangue in seguito ad un rapporto sessuale o ad altri traumi. Anche in questo caso non ci sono rischi per il bimbo.
  3. Quando le perdite ematiche sono molto abbondanti e persistono per diversi giorni è bene consultare il proprio medico di fiducia. Potrebbe, infatti, trattarsi di una minaccia di aborto, soprattutto se il sanguinamento è accompagnato da crampi e dolori addominali frequenti.
  4. Un sanguinamento durante i nove mesi di gravidanza può essere anche dovuto alla rottura della placenta. Anche in questo caso le perdite ematiche sono accompagnate da forti crampi e dolore diffuso all’addome.
  5. Altre cause che possono mettere a repentaglio il buon esito della gravidanza sono il travaglio prematuro e la gravidanza extrauterina. In quest’ultimo caso, oltre al sanguinamento, c’è dolore persistente in un solo lato dell’addome.

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In caso di dubbi o di timori per la salute del bambino, è bene rivolgersi al proprio ginecologo per una visita accurata. In particolare, considerando che si tratta di uno scenario che spesso innesca delle forti preoccupazioni nella donna e – più complessivamente – nella famiglia che attende impazientemente il bimbo che verrà, il nostro consiglio è quello di non indugiare oltre e parlarne comunque con il proprio medico di fiducia evitando gestioni fai-da-te. In questo modo sarà possibile arrivare tempestivamente all’individuazione di una potenziale cura, ripristinando non solamente il corretto benessere nell’organismo della madre, quanto anche la giusta serenità nella possibile evoluzione della gravidanza da parte di tutta la famiglia.

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