Bambino

Parlare il “bambinese” ai bambini? Ora si può, evitando l’errore più comune che commettiamo tutti

 

Parlare ai bambini il “bambinese”? Fino a poco a era severamente vietato: i bambini avrebbero dovuto imparare e disimparare suoni e parole pensate per loro, prima di quelle reali. Ora invece una ricerca della Rutgers University, New Jersey, pubblicata su Psychological Review, sembra smentire quanto pensavamo.
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bambinese
Il ‘baby talk’, il linguaggio utilizzato quando ci si rivolge ai bambini e fatto di suoni, cambi di intonazioni nella voce ed enfasi su alcune parole, è efficace per imparare. Può forse sembrare per molti versi imbarazzante e contrario ad alcune teorie secondo le quali ai bambini bisognerebbe parlare come se fossero piccoli adulti, ma quello che molte mamme fanno istintivamente quando parlano ai loro figli è l’opzione migliore per l’apprendimento: non quindi “ciccia” al posto di carne, non “mbumba” al posto di acqua, ma tutti quei suoni e paroline ripetute con toni accentuati che nel film “Senti chi parla” coprivano di ridicolo gli adulti agli occhi del bambino. Eppure proprio quel modo di parlare sembra particolarmente efficace per un precoce apprendimento del linguaggio nel bambino.

Happy mother holding her baby

Gli studiosi hanno ‘decostruito’, scomposto, i suoni vocalici in un discorso di adulti. Hanno poi creato un modello matematico del miglior modo per insegnare una lingua a un bambino, che prevede schemi di linguaggio comprensibili da zero, confrontandolo poi ad un discorso di adulti indirizzato ad altri adulti e uno rivolto invece ai più piccoli. La loro scoperta e’ che proprio che quest’ultimo era molto simile al modello matematico realizzato.”I suoni che vengono selezionati enfatizzano, mettono in rilievo le importanti proprietà del linguaggio che i bambini devono conoscere – spiega Patrick Shafto, autore dello studio – se si enfatizza in modo corretto si otterrà un apprendimento più rapido con meno informazioni”.