Storie di vita

Organizzano una festa d’addio alla madre: raccolta fondi per il suicidio assistito

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La storia di Jackie Baker è difficilmente commentabile, essendo la scelta del suicidio assistito una opzione dalle mille sfaccettature, e dalla libertà non sintetizzabile in poche righe. Dalla storia di Jackie traspare comunque un’incredibile amore mostrato dalle figlie per questa donna di 59 anni cui qualche tempo fa è stato diagnosticata una grave forma di sclerosi laterale amiotrofica.

La diagnosi è stata, per Jackie, l’anticamera di una triste decisione: scegliere di farla finita prima di diventare un fardello per le figlie, e andarsene dunque in maniera dignitosa. Per tale motivo ha dunque scelto di farsi ricoverare alla clinica Dignitas, in Svizzera, e ricorrere così al suicidio assistito.

A sorprendere ulteriormente è stata però la scelta delle due figlie. Le due ragazze non si sono infatti lasciate prendere troppo a lungo dalla disperazione, ed hanno accettato la scelta della madre. Non solo: hanno organizzato un addio nella propria cittadina raccogliendo i fondi necessari per poter pagare il viaggio dalla Gran Bretagna alla Svizzera, visto e considerato che nel loro Paese l’eutanasia è illegale.

La colletta cittadina è riuscita a ottenere ben 8 mila sterline. Quanto è bastato per condurre Jackie nella struttura dove avrebbe dato il definitivo saluto alla sua vita, e alle sue figlie. Un addio a base di un potente mix di barbiturici, che le ha consentito di andar via lieta, senza rimpianti, e lasciando un profondo ricordo nel cuore delle figlie.

Prima di far ciò, c’è però stato il tempo per un ultimo scatto ricordo: un selfie di estremo saluto con le proprie figlie. Tre settimane fa Jackie si è dunque spenta volontariamente, e i medici hanno staccato la spinta.

Una vicenda che sta facendo il giro del mondo, e continua a far discutere.