Il Senato ha in programma un sentito e dovuto omaggio a Eduardo De Filippo, una delle figure teatrali più amate a Napoli e in tutta Italia. Un appuntamento importante e imperdibile, utile per poter celebrare doverosamente i 30 anni dalla morte del drammaturgo, scomparso il 31 ottobre 1984.
A tre decenni dal giorno del suo decesso, profondissimo appare il patrimonio teatrale che Eduardo De Filippo è stato in grado di lasciare a tutti gli appassionati di teatro: 55 commedie che gli valsero la candidatura al premio Nobel per la Letteratura, e che ancora oggi vengono replicate con incredibile frequenza nei teatri di tutta Italia, e non solo.
Al fine di contribuire a rendere un ampio omaggio al genio drammaturgico, il teatro San Ferdinando di Napoli ha scelto di mettere in scena “Le voci dentro”, trasmessa poi il 2 novembre dalle 16.45, per la regia televisiva del premio Oscar Paolo Sorrentino, conterraneo di De Filippo. A integrare ulteriormente questo appuntamento di prestigio, il fatto che i due fratelli Servillo (Peppe e Toni) presteranno voce e volto a due dei protagonisti della commedia.
Tornando all’omaggio in programma al Senato, l’appuntamento è stato voluto dal figlio Luca, che insieme al padre ha percorso un’importante strada di crescita teatrale, esordendo in una celebre rappresentazione di Miseria e Nobiltà, e conquistandosi i clamori della cronaca grazie a una lunga gavetta che non ha tenuto conto del “pesante” cognome portato.
L’omaggio del Senato verrà trasmesso in diretta Rai1 a partire dalle ore 11. Tra i numerosi ospiti presenti, i fratelli Servillo, Lina Sastri, Massimo Ranieri, Nicola Piovani, e altro ancora. Ricordiamo che Eduardo De Filippo fu nominato senatore a vita dall’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini nel 1981. Una carica orgogliosamente tenuta per 3 anni, prima del trapasso.
“È stata tutta una vita di sacrifici e di gelo!! Così si fa il teatro. Così ho fatto! Ma il cuore ha tremato sempre, tutte le sere! E l’ho pagato. Anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere anche quando si sarà fermato” – le ultime, magiche, parole di Eduardo.