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Nanna dei bambini: meglio il lettone o la propria stanza?

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L’eterno dilemma che affligge i genitori durante le prime fasi di crescita del proprio bimbo, è se sia meglio far dormire i bebè nella propria stanza, o se invece sia più opportuno cercare di farli dormire nel lettone, insieme a mamma e papà. Ma quale è la soluzione migliore? È bene fare in modo che il bimbo dorma effettivamente da solo e impari a cavarsela il prima possibile, o accompagnarlo dolcemente nel lettone?

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In linea di massima, non vi è una risposta univoca, considerato che è impossibile generalizzare. Ci sono infatti alcune situazioni in cui il sonno condiviso è da evitare per motivi di sicurezza (si pensi all’ipotesi in cui il papà o la mamma abbiamo l’abitudine di fumare, o ancora all’ipotesi di assunzione di farmaci che abbassino la capacità di allerta e di vigilanza, e così via). Vi sono tuttavia altre situazioni in cui dormire nel lettone è addirittura consigliabile. Di norma, in questi casi, per un “lattante” dormire nel proprio lettino / carrozzina di fianco al lettone dei genitori, potrebbe essere la giusta soluzione.

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Se invece non vi sono specifici fattori di rischio, dormire tutti insieme non è affatto una cattiva abitudine: gli esperti da anni sfatano i falsi miti del co-sleeping, elementi di negatività apparente (come il presunto rallentamento dell’autonomia, la comparsa di problemi di sonno, e così via), che tuttavia sono stati ampiamente smentiti.

Insomma, se il bimbo è piccolo e, soprattutto, se ha meno di un anno, dormire nel lettone non è detto che sia la soluzione sbagliata. Cercate naturalmente di seguire il comportamento del bimbo, e comprendere se lamenti o soffra eccessivamente il distacco nel dormire nella culla o nella carrozzina, pur vicino al lettone. Se i lamenti e i piagnistei sono troppo evidenti, cercate comunque di fare in modo di rassicurarlo, cullandolo o cantando ninna – nanna tutte le volte che si sveglia e, con pazienza, accompagnarlo dolcemente al sonno.

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Naturalmente, con il passare dei mesi cercate di essere sempre meno “indulgenti”, pur senza sfociare nella rudezza. Evitate pertanto di correre non appena inizia a piangere, e “resistere” se il suo sguardo si fa particolarmente triste o sofferente. Abituatelo gradualmente, facendo sempre e comunque sentire la vostra presenza. Se la paura di dormire da solo è associata anche alla paura del buio, aiutatevi con delle luci da camera, da attaccare nella presa della corrente.

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