Donna

“Al mio funerale non voglio mio marito né mia suocera”. Prima scrive il post su Facebook, poi si suicida. La drammatica storia di Alessandra, una giovane mamma

 

Dopo aver scritto, Alessandra Cristofanilli è partita da Patrica per arrivare a Roma in auto. Dopo aver parcheggiato la sua macchina, ha deciso di togliersi la vita. La caduta da un’elevata altezza ha provocato traumi che hanno provocato la morte sul colpo. “Qualsiasi cosa dovesse succedere. .. In caso venissi a mancare, al mio funerale non voglio né mio marito e ne mia suocera . Le persone amatele in vita!”. Alessandra Cristofanilli si è uccisa a 30 anni dopo un messaggio durissimo contro la sua famiglia scritto su Facebook. La giovane donna di Patrica, madre di un figlio che aveva 1 anno, si è tolta la vita gettandosi da una cavalcavia a Vicovaro Mandela a Roma. Il messaggio è stato scritto nel pomeriggio di lunedì 20 febbraio dello scorso anno. Alessandra Cristofanilli aveva già tentato il suicidio nei mesi scorsi. Alla fine del mese di ottobre 2016 la giovane donna madre aveva raggiunto Pietralcina, la città in provincia di Benevento dove è nato Padre Pio, per togliersi la vita. I poliziotti però erano riusciti a individuarla grazie alla denuncia di scomparsa della famiglia, e l’avevano fermata. Dopo il ricovero in ospedale seguito al suo salvataggio Alessandra Cristofanilli era stata denunciata per lesioni di minore visto che aveva provato a uccidere anche suo figlio. A Patrica la giovane mamma era molto conosciuta, e il suo post su Facebook ha generato migliaia di reazioni su Facebook.  (Continua dopo la foto)


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A scoprire il corpo senza vita della ragazza sono stati alcuni automobilisti. Hanno notato un’auto con il motore ancora acceso e gli sportelli aperti. Si sono avvicinati e a distanza di alcuni metri in un burrone hanno notato il corpo. Immediatamente sono stati contattati i soccorsi e le forze dell’ordine. I medici intervenuti non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. A distanza di un anno da quei tragici fatti, sembra essere chiarita la causa di un simile gesto: una depressione post-partum non adeguatamente curata, sia a livello psicologico che farmacologico e che pian piano si è trasformata in un disturbo depressivo tale da spingere la giovane madre a compiere quel gesto estremo già tentato ma senza successo.  (Continua dopo le foto)

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L’analisi (riportata da CiociariaOggi) è della dottoressa Maria Antonietta Rossi, psicologa-psicoterapeuta cognitivo-interpersonale, esperta in psicodiagnosi e in sostegno alla genitorialità. “È certamente plausibile che si tratti di una depressione post partum – dice la dottoressa Rossi – che non è stata trattata in modo adeguato e che con il tempo si è tradotta in un disturbo depressivo che la donna ha interamente riversato su di sé. Quando si è in preda a un continuo abbassamento dell’umore, si entra in uno stato che non si riesce a gestire e che, razionalmente, non si riesce a spiegare”. Il messaggio che ha lasciato su Facebook “più che una richiesta d’aiuto, credo una sorta di testimonianza che ha voluto lasciare su un social network, ben sapendo che poi tutti lo avrebbero potuto leggere”.