Storie di vita

“Mia madre ha tentato il suicidio, poi si è messa col mio migliore amico…”. Cristiano De Andrè, a 54 anni, vuota il sacco sulla sua difficile infanzia

 

“Gli facevo scherzi che lo facevano incazzare. E non sopportava che a Risiko! vincessi sempre. Si imbestialiva, spaccava le bottiglie di birra, urlava: ‘Ti ammazzo’. È arrivato persino a rubare i carrarmatini. Mio padre non accettava di perdere, in generale”. Cristiano De André, che ha a poco festeggiato i suoi 54 anni e che sta per partire da Legnano con la nuova versione dello spettacolo De André canta De André, si confida all’Huffington Post e racconta il difficile rapporto col padre e il tentativo di suicidio della madre. De André senior non voleva che il figlio lo seguisse sul palco e lo vedeva già nei panni di un medico: “”Avrebbe voluto che studiassi veterinaria. Aveva aperto un’azienda agricola in Sardegna e gli serviva qualcuno che facesse partorire le vacche”. Nel 1998 Fabrizio si ammala e muore a 4 mesi dalla diagnosi. Nell’ultimo periodo, però, decide di non vedere il figlio: “”Da genitore non voleva mostrarsi debole. Nelle canzoni scriveva della sua fragilità ma, nella vita, non accettava di farla vedere. […] Faceva parte di quella generazione che non riusciva a dire ti voglio bene. In faccia non me l’ha mai detto. Solo dopo ho scoperto che l’affetto che provava per me lo raccontava ai suoi amici”. (Continua dopo la foto)

fabdentroIl doloroso ricordo della madre: “Una presenza costante e anche inquietante, per via del suo bisogno di prendere amore più che di darlo. Mia madre era una vittimista cronica. All’inizio per problemi al cuore: soffriva di pericardite. Poi, perché non riusciva ad accettare la fine del matrimonio. Era un senso di colpa vagante, una nuvola di disperazione. Tentò il suicidio due volte. Avevo 11, 12 anni quando successe”.

(Continua dopo le foto)

fabdentro2fabdentro1Altro trauma del giovane Cristiano è stato il rapporto d’amore tra la madre e il suo migliore amico: “Era più grande di me di una decina di anni. A un certo punto cominciai a trovarmelo sempre per casa. Finché, un giorno, mia madre disse: ‘Marco e io stiamo insieme’. Sono esploso. […] Proprio con il mio migliore amico doveva mettersi? Comunque, col tempo, ho perdonato”.