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Pagare per un matrimonio o un battesimo? Ecco cosa ne pensa Papa Francesco!

Papa Francesco

Che Papa Francesco sia un uomo piuttosto schietto e diretto è ben noto. Anche quando – ed è questo il caso – si tratta di situazioni che hanno a che fare con la propria Chiesa. Ebbene, in periodo di lieti eventi, giova sicuramente ricordare che pochi mesi fa, durante un’omelia mattutina alla Chiesa di Santa Marta, Papa Francesco ha letto non casualmente un brano evangelico in cui si parla di Gesù che scaccia i mercati dal tempio.

Un brano molto profondo, uno dei più cari a Papa Francesco, considerato che è uno dei più espliciti sulla cattiva pratica di mescolare cose sacre con il denaro e con il commercio. E, naturalmente, il riferimento non può che essere non solamente al commercio di immagini sacre nei luoghi di pellegrinaggio, quanto anche – e soprattutto – con le abitudini con le quali tutti noi ci siamo più volte scontrati: la concessione di soldi per l’effettuazione di benedizioni, matrimoni, prime comunioni, trigesimi e tanto altro ancora.

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Per quanto intuibile, non vi è alcuna regola scritta né alcuna usanza ufficiale in tutto ciò. Eppure non vi è luogo al mondo dove il Sacramento non sia “supportato” generosamente da un’offerta che, molto spesso, è considerata come cosa dovuta.

Papa Francesco, in tal senso, è stato abbastanza chiaro. E si è riferito molto duramente su tale cattiva prassi, auspicando che non si debba più pagare per le “cose” sacre.

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Il Tempio era stato profanato con il peccato tanto grave che è lo scandalo” – ha affermato durante l’omelia – “La gente è buona, la gente andava al Tempio, non guardava queste cose; cercava Dio, pregava… ma doveva cambiare le monete per fare le offerte». La gente va al Tempio non per questa gente, per quelli che commerciano, ma «per Dio»; però proprio «lì c’era la corruzione che scandalizzava il popolo”.

Penso allo scandalo che possiamo fare alla gente con il nostro atteggiamento, con le nostre abitudini non sacerdotali nel tempio” – ha poi aggiunto il Papa.