Storie di vita

Le mamme più felici del mondo? Vivono in Finlandia

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L’analisi ha visto trionfare la Finlandia dove, nel 2014, vivevano le mamme più felici di tutto il mondo. E l’Italia? Il nostro paese si piazza all’undicesimo posto, salendo di ben sei posti le classifiche ma presentando delle carenze incredibilmente preoccupanti sullo stato di donna e mamma nel nostro presente.

Ma quali sono i parametri che hanno decretato la vittoria dei paesi nordici? Innanzitutto la penisola scandinava gode di un’assistenza pre natale sicura, abbondante e di aiuti concreti elargiti alle famiglie sotto forma di assegni assistenziali e di asili nido gratuiti. Non da ultima spicca la famosa ‘baby box’, una scatola che dal lontano 1038 tutte le mamme finlandesi ricevono prima della nascita del bambino, la quale contiene oggetti di grande utilità per i genitori e per il piccolo nascituro.

Le politiche sociali che interessano i paesi scandinavi permettono, inoltre, alle mamme di richiedere con facilità permessi di lavoro e la nascita dei bambini è vista prima di ogni altra cosa come un valore aggiunto da inserire nel curriculum.

Accade, quindi, un po’ il contrario che nel nostro paese, dove molti sono i timori che le neo mamme nutrono nei confronti della loro posizione lavorativa, pre e post parto. Anche se l’Italia vanta una delle migliori leggi sull’assistenza post parto riservata alle lavoratrici dipendenti, molte sono le zone d’ombra che interessano le mamme con contratti a tempo determinato e le lavoratrici prive di occupazione stabile come, ad esempio, le freelancer.

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Non a caso, nella statistica di Save the Children, al secondo posto si piazzano altri due paesi scandinavi, la Svezia e la Norvegia, seguite dall’Islanda, dai Paesi Bassi, dalla Danimarca, dalla Spagna e dall’Irlanda. L’Italia si presenta, quindi, all’undicesimo posto, mentre in coda alla classifica troviamo tutti i paesi dell’Africa, dove mettere al mondo i bambini si rivela come un’impresa realmente difficile e ricca di ostacoli pratici, relativi soprattutto allo stato di salute della mamma e dei bambini.

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5 sono, infatti, gli indicatori che il rapporto valuta, tra cui si inseriscono la salute materna e il rischio di morte durante il parto, la salute del neonato e il tasso di mortalità nei primi 5 anni di vita del bambino, il grado di istruzione e il PIL pro-capite dei genitori. Tutti questi fattori vengono ampiamente soddisfatti dalle strutture nordiche, le quali si presentano gratuite, efficienti e ricche di proposte alternative. Per quanto riguarda la ricchezza, sappiamo bene che la penisola scandinava propone un rapporto di guadagno pro capite molto elevato e che i tassi di disoccupazione sono pressoché irrisori rispetto al numero delle persone che vivono in queste fredde e affascinanti terre del nord.

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Speriamo che la classifica del 2015 riservi sorprese all’Italia e che, di conseguenza, le condizioni delle mamme possano risultare migliori sotto ogni punto di vista. Se consideriamo che uno dei parametri del rapporto è la presenza al governo di donne, l’Italia si sta proponendo come all’avanguardia. Speriamo che il rapporto possa rivelare migliorie ottenute anche nei confronti del reddito e della situazione globale delle mamme del nostro paese.

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