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Mai in acqua dopo aver mangiato, neanche uno spuntino: consigli per bagni sicuri al mare e in piscina

 

Sono in giorni del “tutti al mare”, le spiagge sono prese d’assalto ora che le temperature aumentano, per cercare refrigerio e divertirsi sotto il sole. Spesso, però, ci si butta in acqua con troppa leggerezza, rischiando grosso, come testimoniano gli incidenti in mare, ma anche in piscina, che ancora si verificano nel periodo estivo, soprattutto fra i più piccoli. Per non trasformare la sospirata vacanza in un’esperienza da incubo, ecco alcuni consigli.

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braccioli bimboMai in acqua dopo aver mangiato, neanche uno spuntino Lo sanno tutti, ma spesso non lo facciamo. Invece non ci si butta in acqua a stomaco pieno, così come dopo un prolungato digiuno: il pericolo che il cuore si fermi improvvisamente, per una serie di riflessi che partono dallo stomaco disteso, è veramente molto forte. La digestione è una fase molto importante nell’economia del nostro organismo, con un grande spostamento della massa del sangue verso l’addome. Occorre, quindi, che siano trascorse 1-2 ore da uno spuntino o 3-4 ore da un pasto abbondante, prima di entrare in acqua.

Mai tuffarsi senza acclimatarsi Esiste una vera e propria pericolosità termica dell’acqua, un salto termico tra la temperatura dell’acqua, 18-25 gradi C, e quella del corpo umano, circa 37 gradi. Se un organismo esposto al sole e accaldato modifica bruscamente, come accade quando ci si tuffa, la temperatura con cui viene a contatto la superficie del proprio corpo, può andare incontro a gravissime conseguenze, fino alla perdita di coscienza e all’arresto cardiaco (shock termodifferenziale).

Mai in acqua da soli  Ogni piccolo disturbo, la minima difficoltà possono trasformarsi in tragedia se nel momento del bisogno non c’è una mano amica a rincuorarci, a darci fiducia nelle nostre stesse possibilità, ad aiutarci nel caso ce ne fosse la necessità: questo è il primo basilare pilastro di sicurezza del rapporto uomo-acqua, sostiene l’associazione.

Bagni in piscina Non fidatevi del fatto che il bambino tocchi e lo lasciate giocare da solo, mentre voi ve ne state sotto l’ombrellone: le piscine devono disporre di almeno due assistenti bagnanti muniti di regolari brevetti, contemporaneamente presenti alla vasca, durante l’apertura al pubblico, a norma della circolare n.16 del ministero dell’Interno del 5 febbraio 1951 e successive modifiche, ed esclusivamente preposti alla salvaguardia dei bagnanti. Il consiglio degli esperti è accertarsi che siano presenti e, in caso contrario, segnalarlo alle competenti autorità.