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L’ora giusta in cui mettere a nanna i bambini: fa bene a loro e a mamma e papà

Cena, eventualmente cartoni animati, lavaggio dei denti, un libro, nanna. Il rituale quotidiano serale di chi ha figli piccoli ha un copione che dovrebbe essere molto rigido
Ma sull’orario di messa a letto dei bambini c’è grande varietà: ecco l’ora giusta e perché metterli a letto presto fa bene a loro. E fa bene a mamme e papà.
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Premesso che ogni bambino è fatto a modo suo (e dunque anche la quantità di sonno necessaria può essere diversa), uno studio americano, del Penn State College of Medicine, pubblicato sulla rivista Jama Pediatrics, sottolinea i benefici dell’andare a letto presto fin da piccoli. I bambini dovrebbero andare a letto alle 20.
«Prima di tutto bisognerebbe cercare di anticipare l’orario di addormentamento non oltre le 22, poi parlare con il pediatra della possibilità che dietro i disturbi accusati dal bambino possa esserci un problema di sonno – conclude il professor Oliviero Bruni del Centro del Sonno, Dipartimento Psicologia Processi Sviluppo e Socializzazione dell’Università La Sapienza di Roma, nonché curatore dello studio -. È necessario avviare una campagna di informazione che sensibilizzi l’opinione pubblica, fermo restando che i bambini che presentano uno specifico disturbo del sonno dovrebbero essere visti da uno specialista».

Il principale è legato alla salute futura dei bambini stessi: i bambini che hanno una buona routine sonno-veglia sono risultati più protetti dal rischio di sovrappeso a un anno di età, un aspetto fondamentale se si considera che chi accumula chili nei primi anni di vita ha molte più possibilità di essere obeso nel corso dell’esistenza e andare quindi incontro a diabete e disturbi cardiovascolari. Gli studiosi americani hanno preso in esame 250 bambini e le loro mamme, che hanno ricevuto visite periodiche da parte di un gruppo di ostetriche. Alcune mamme hanno ricevuto consigli sul sonno dei piccoli e sull’alimentazione, compreso l’invito a metterli a nanna presto e a non intervenire subito se piangevano nel corso della notte correndo ad allattarli. Ed ecco i risultati dello studio: i bambini di 9 mesi che andavano a letto intorno alle 20 dormivano un’ora e mezza più dei coetanei. E a un anno di vita le loro probabilità di essere sovrappeso risultavano dimezzate rispetto al resto del campione. «È importante stabilire buone abitudini di sonno sin dai primi anni di vita per motivi di salute, compresa la prevenzione dell’obesità, ma anche per il benessere emotivo della famiglia – spiega Ian Paul, primo autore della ricerca -. I neo genitori non pensano all’obesità: il nostro obiettivo è prevenirla senza dover parlare esplicitamente del peso del loro bambino».
Senza contare il fatto che se i bambini vanno a letto presto, i genitori hanno qualche ora da dedicare a se stessi, e questo va senza dubbio a vantaggio di tutta la famiglia.

E pensare che, secondo una ricerca presentata da Assirem (Associazione scientifica italiana per la ricerca e l’educazione nella medicina del sonno), il 50% dei bambini dorme meno di quanto dovrebbe.
«Le conseguenze si vedono a livello sia fisico che mentale – spiega il presidente di Assirem, Pierluigi Innocenti – perché durante il sonno vengono prodotti degli ormoni, in particolare quello della crescita. Quindi se un bambino dorme meno, lo sviluppo ne risente. Il sonno ridotto può determinare conseguenze anche nella quotidianità, soprattutto nel rendimento scolastico, nella capacità di concentrazione, così come dal punto di vista comportamentale: i ragazzini che non dormono vanno incontro a uno stato di ipereccitabilità e spesso sono considerati “ragazzi difficili”, mentre semplicemente non riposano abbastanza. La deprivazione di sonno incide anche sull’alimentazione: i lavori degli ultimi anni ci dimostrano come, durante il sonno, viene prodotto un ormone che si chiama leptina, che regola il nostro senso di sazietà. Se dormiamo meno ne produciamo meno e siamo più predisposti ad avere una maggiore fame. La deprivazione di sonno comporta un maggior uso del cosiddetto ‘cibo spazzatura’, che tende a farci ingrassare. Oggi sta esplodendo il problema dell’obesità e le due cose sembrano molto correlate».