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Lo yoga a scuola? Si può fare e i benefici per i ragazzi sarebbero notevoli. Ecco le possibilità per inserirlo nell’ora di educazione fisica

 

Yoga nell’ora di ginnastica? Sempre proprio che a breve sarà possibile. L’idea di “esplorare la possibilità di introdurlo nel programma nelle scuole italiane e di ottenere la certificazione per l’insegnamento dello yoga da parte di istituzioni qualificate” si collega agli effetti benefici della sua pratica. Secondo alcuni studi pubblicati su riviste scientifiche, ridurrebbe lo stress e potenzierebbe le capacità di apprendimento, ecco perché l’idea di introdurlo nelle scuole non è cosi stravagante. A testimoniare l’intenzione del Governo di procedere su questa strada il memorandum firmato in India dal premier Paolo Gentiloni che, a Delhi, ha incontrato il suo omologo Narendra Modi. Non si tratta di una novità assoluta: il primo di cinque protocolli d’intesa siglati dallo Stato italiano con la Federazione yoga risale al 1998, l’ultimo al 2015. (Continua dopo la foto)

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Sopra è riportato che il ministero dell’Istruzione “promuove, nel quadro del più vasto progetto educativo della singola istituzione scolastica, la diffusione dell’attività motoria finalizzata alla partecipazione della totalità degli alunni, per contribuire al processo di sviluppo della persona e al suo inserimento autonomo nell’ambiente; ritiene di consentire che nella scuola possano essere avviate iniziative di pratica yoga, considerato come uno dei metodi di sviluppo armonico della intera personalità e delle potenzialità di ogni singolo individuo”. (Continua dopo le foto)

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Dunque attualmente esiste la possibilità per le scuole di aderire su base volontaria a questo protocollo. La Federazione italiana yoga avrebbe il compito di certificare che gli insegnanti iscritti all’Albo abbiano intrapreso un percorso di formazione e ottenuto il Diploma federale, abbiano maturato almeno due anni di esperienza di insegnamento dopo il diploma e seguano annualmente i corsi di aggiornamento. Il problema è che questi insegnanti vanno pagati, ecco perché, con la generalizzata carenza di fondi, i corsi sono partiti solo in alcune scuole.