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“L’ha portata via in quattro ore!”. Prima un po’ di febbre, poi il mal di testa: Giulia è morta a 6 anni per la meningite C. L’appello del padre al ministro Salvini

 

“Abbiamo giocato al parco come tutti i giorni, la mattina si è svegliata con un po’ di febbre”. Niente di strano per una bambina di quell’età, poi però nel pomeriggio si sveglia: “Mal di testa, le facevano male le gambe, siamo corsi in ospedale e in quattro ore ce l’ha portata via”.Il racconto del padre è straziante: così, in una manciata di ore, se ne è andata Giulia, sei anni. Tutto per colpa di un solo vaccino non fatto. La bambina, come racconta il padre a Stasera Italia, aveva l’appuntamento per sottoporsi anche a quel vaccino ma non ha potuto presentarsi nella data prefissata perché aveva un po’ di febbre e così la famiglia ha aspettato, come tanti altri genitori, un altro giorno. Ma la meningite di tipo C, però, è arrivata prima. E non le ha dato scampo. E ora i genitori non si danno pace. Il dubbio che quel vaccino non fatto potesse salvarle la vita rimane e rimarrà per sempre nelle loro teste: “Magari avrebbe avuto delle conseguenze, come dicono i medici: il vaccino non garantisce ma avrebbe aiutato”. (Continua dopo la foto)

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“I vaccini salvano vite”, ripete oggi il padre della bimba morta lo scorso novembre. Lo ripete come un mantra anche alla luce della brutta esperienza vissuta sulla sua pelle, mentre lui e la sua famiglia erano in attesa che la piccola venisse richiamata per la vaccinazione, rimandata a causa della febbre. (Continua dopo le foto)

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La speranza dell’uomo e di tanti altri genitori che hanno dovuto assistere inermi alla morte prematura dei propri bimbi, è quella di fare in modo che non ci siano più casi come questi. Per questo, a decidere sulla delicata questione dei vaccini, a sua detta, non deve essere il genitore ma un organo superiore in grado di ribadire la loro obbligatorietà. Un dolore straziante quello di questo genitore, che – come riporta Tgcom24 – ora combatte “per far sì che di bare bianche per queste cose non ce ne siano più, che un genitore non debba vivere guardando le fotografie di una bambina che rimarrà per sempre di sei anni”. Quindi l’appello, con le lacrime che gli rigano il viso, al ministro Salvini: “Non deve decidere il genitore, i vaccini devono essere obbligatori”.