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Legato e tenuto al chiuso in una stanza. La tragedia di un bimbo iperattivo

 

E’ successo nel nord del Kuwait, in una cittadina che si chiama Sulaibikhat: un bambino di nove anni è morto a seguito delle torture subite dai suoi genitori. Questa la conclusione – scrivono i media locali riportando la vicenda – alla quale è giunta la polizia. Diversa, invece, la versione del padre del bambino, un uomo di 31 anni secondo cui il bambino sarebbe morto per cause naturali. Secondo quanto ricostruito, sono stati i genitori a portare il bambino all’ospedale di Jahra, dove però i medici hanno fatto sapere che il piccolo era morto già da diverse ore quando è giunto nella struttura. Ecco cosa hanno visto i medici sul corpicino del piccolo.

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botte

Gli stessi medici hanno comunicato che il bambino sul corpo presentava segni di bruciature e altre ferite. Sul caso è stata quindi aperta un’inchiesta e i genitori, scrivono i media locali, hanno motivato le ferite e le bruciature sul corpo del figlio dicendo che il bambino era iperattivo.
Secondo i genitori il bambino aggrediva i fratelli e per questo veniva punito. Secondo la mamma e il papà il bambino attaccava spesso i suoi fratelli, in particolare uno affetto da handicap e il più piccolo, di sei mesi. Per questo loro lo punivano “per insegnargli la disciplina”: i genitori avrebbero quindi ammesso che di recente lo avevano legato e tenuto in una stanza per alcuni giorni. Sempre secondo la loro ricostruzione il bambino, arrabbiato per la punizione, aveva smesso di mangiare. La madre ha poi spiegato di aver slegato il figlio poche ore prima della sua morte e che il bambino era andato a dormire nella stanza insieme ai fratelli. Il decesso sarebbe avvenuto poco dopo. La domestica che lavora per la famiglia ha confermato la versione fornita.