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La mamma chatta su Facebook mentre la piccola Naomi è in bagno: la tragedia si consuma in un istante

Rischia un’accusa per omicidio la madre ventitreenne, accusata dalla polizia israeliana di essersi distratta chattando su Facebook, mentre la figlia di sei mesi annegava nella vasca da bagno. Kayla L., londinese residente a Tel Aviv da cinque anni, si trova al centro di una tragedia della quale sembra essere vittima e carnefice. Perdere un figlio è terribile, farlo per una propria distrazione è probabilmente insopportabile.

naomi annega in vasca

Secondo una prima ricostruzione delle Forze dell’Ordine, infatti, la piccola Naomi sarebbe morta mentre la madre era distratta dall’uso del noto social network. La donna si sarebbe, quindi, accorta troppo tardi della piccola in difficoltà e nonostante abbia chiamato i soccorsi, Naomi si è spenta in ospedale, dopo una settimana di coma.
Al momento, sono state avviate le indagini che prevedono, innanzitutto, un’approfondita analisi forense del cellulare della madre, che potrebbe verificare o smentire la presenza online di Kayla nei minuti in cui si è sviluppata la tragedia.
Il marito della donna, Ilan L., ha confermato le indagini in corso. I due stanno attraversando un periodo di crisi e sono separati, ma hanno anche un’altra figlia, di due anni, che in questo momento è fondamentale tutelare.

polizia-telaviv

Questo non è purtroppo il primo caso di cronaca che vede genitori, distratti dalla routine quotidiana, essere causa di danni più o meno gravi ai loro bambini. Pur non essendoci ancora alcuna sicurezza circa le modalità dell’incidente che ha coinvolto Naomi, i sospetti bastano a riportare l’attenzione su un tema estremamente attuale, ampiamente dibattuto non solo sulle pagine dei giornali, ma anche e soprattutto nei talk televisivi.