Gli italiani sono un popolo di mammoni? La nomea dei ragazzi e degli uomini tricolori è da tempo consolidata, ma forse varrebbe la pena ricordare che non è vero che gli italiani sono gli unici che amano rimanere in casa con i propri genitori fino a “tarda” età. Complice la crisi economica finanziaria, la situazione si è pur aggravata nel corso degli ultimi anni, ma giova rispondere a chi ci “denuncia” di “mammosità“, che anche nelle altre parti del mondo le cose non sono certamente diverse.
Prendiamo per esempio gli Stati Uniti. Da sempre considerati come giovani evoluti ed emancipati, gli statunitensi si scoprono sempre più mammoni. Secondo un’indagine del Pew Research Center, ad esempio, un terzo delle donne americane entro i 34 anni e oltre 4 maschi su 10 entro i 34 anni, rimangono a vivere a casa di mamma e papà.
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Una situazione che – ricordano gli economisti dello stesso centro studi – è simile a quella che sarebbe stata possibile riscontrare circa 70 anni fa, prima del boom degli anni ’50-’60. In quel decennio, infatti, il tasso di giovani donne che rimaneva a casa con i propri genitori si abbassò drasticamente per il desiderio di sposarsi in giovane età, e per la partecipazione femminile al mercato del lavoro.
Tuttavia, dalla fine degli anni ’60 in poi il fenomeno ha cominciato a prendere una direzione radicalmente opposta, con un’accelerazione negli anni 2000. In particolare, la popolazione di studentesse americane ha cominciato a fare un corposo dietro front, e in un caso su due ha deciso di studiare rimanendo a casa di mamme a papà.
Che si tratti di comodità, di un cambiamento culturale o dell’ennesimo effetto della lunga crisi economico finanziaria che ha colpito anche gli Stati Uniti, saranno altri studi a ricordarcelo… E voi che ne pensate?
