Famiglia

“Io vorrei smettere, ma lui insiste”. Dopo i due figli, Enea e Paolo, Laura Chiatti torna alla sua vecchia passione

 

Dopo i due figli, Enea e Pablo, Laura Chiatti pensa di nuovo alla carriera ed è pronta a ritorno al cinema con il film “La cena di Natale”, di Marco Ponti, nella sale del 24 novembre. Ed è così che per lanciare la nuova pellicola ha rilasciato una lunga intervista a Sette, il magazine del Corriere della Sera, in cui si parla soprattutto di maternità. La Chiatti, del resto, ha girato il film con un pancione (verissimo) di otto mesi: «Ero all’ottavo mese, a volte era un po’ faticoso, ma mi hanno tutti aiutata molto: avevo orari comodi, giorni di riposo tra una ripresa e l’altra, insomma è stato idilliaco».

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Lei ha sempre sognato di diventare mamma: «Ho sempre avuto un istinto materno molto marcato, questo Marco (Bocci, il marito ndr) di me lo sapeva già. Mentre io non potevo immaginare che lui sarebbe stato così impeccabile come padre. Io sono molto pratica, ma lui, oltre che dolce, sa anche sgridarli: una cosa nella quale io sono negata». Lei e il marito hanno scelto di non avere aiuti esterni: si occupano dei figli da soli, dividendosi i compiti e alternandosi sui set. «Non abbiamo voluto una tata. Soltanto quando dobbiamo lavorare a Roma ci affidiamo a Sonia, una signora alla quale siamo molto legati, ci fidiamo di lei». E, se due figli nati a diciotto mesi di distanza uno dall’altro, avrebbero messo a dura prova la coppia più affiatata, per lei e Marco le cose sono andate in maniera diversa: «Invece i nostri bambini ci hanno molto unito, anziché allontanarci: è vero, tu come partner passi in secondo piano, ma poi si crea un feeling particolare, anche divertente».

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Certo, ci sono rinunce da fare: «Io e Marco siamo riusciti a fare la prima cena a lume di candela solo dopo un anno e mezzo. Ma non ne sentiamo la necessità, vogliamo stare con i nostri figli». Infine, la Chiatti rivela che lei rinuncerebbe volentieri a fare l’attrice per dedicarsi solo ai suoi figli, ma Marco la incita ad andare avanti: «Fosse per me farei solo la mamma, ma Marco ci tiene molto che continui a lavorare, dice che è importante per me, che stare sempre a casa può fare male. Cerchiamo di accettare lavori non in contemporanea, così ci possiamo aiutare, uno magari va sul set mentre l’altro guarda i piccoli. Ho la fortuna di avere impegni abbastanza diluiti durante l’anno, per adesso funziona tutto».

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