Malattie

“Il cuore mi batte alle tempie”, cefalee nei bambini: consigli per i genitori

 

‘Il cuore in testa’. I bambini che ne soffrono lo definiscono spesso così: è il mal di testa o cefalea, un sintomo molto frequente anche nei più piccoli, specialmente in età scolare. Alcune statistiche dimostrano che circa il 25% di bambini in quella fascia di età riferisce di aver avuto almeno un episodio di mal di testa nel corso dell’anno. In particolare l’emicrania è la malattia neurologica genetica più diffusa tra i piccoli e in Italia colpisce circa 10 bambini su 100. Quali sono le cause?

(Continua dopo la foto)

mal-di-testapg-590x442

Esistono diversi tipi di mal di testa con evoluzione e implicazioni terapeutiche completamente diverse. La prima importante distinzione da fare è quella fra cefalee primarie e cefalee secondarie. Le prime sono legate a una predisposizione genetica, mentre nelle seconde il mal di testa è il sintomo di una malattia che deve essere identificata e curata. Sono ascrivibili alle cefalee primarie la maggior parte dei di mal di testa accusati dal bambino, soprattutto quelli in cui gli episodi del disturbo tendono a ripetersi. Per quanto riguarda le cefalee secondarie, le malattie che possono causarle sono varie: sinusiti, a partire dagli 8 anni; infezioni delle prime vie aeree; patologie infiammatorie meningo-encefalitiche; tumori cerebrali.

malditesta

bacio-mamma

I consigli per i genitori Bisogna considerare innanzitutto che nella maggior parte dei casi il mal di testa del bambino non è legato ad una malattia grave e non bisogna effettuare esami inutilmente ma solo sotto indicazione del pediatra o dello specialista neurologo; monitorare l’andamento della cefalea attraverso un diario dove riportare le caratteristiche di frequenza e qualitative della cefalea; imparare a gestire l’attacco acuto di cefalea ed in particolare evitare ritardi nell’assunzione di antidolorifici che, ricordiamo, vanno somministrati all’inizio dell’attacco per garantire una maggiore efficacia; fare comunque attenzione ad evitare l’abuso di farmaci per l’attacco (> 15 al mese); non sottovalutare il ruolo dei fattori psicologici nello scatenamento degli attacchi di cefalea e nella cronicizzazione del dolore.