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Il bonus bebè? Dopo le proteste per la sua eliminazione, sta per tornare. Ma attenzione: ecco le modifiche previste

 

Le tante polemiche per la sua eliminazione sembrano aver fatto effetto: molto probabilmente il bonus bebè verrà rifinanziato. Dal ripristino del bonus bebè al taglio del superticket sanitario, dall’estensione dell’Ape social alla web tax fino a un possibile colpo di spugna sulle sanzioni per i mancati versamenti fiscali. È la carica degli emendamenti presentati alla legge di bilancio – circa 4.000 ieri in Commissione al Senato – e al dl fiscale collegato. È stata Alleanza Popolare a proporre un emendamento per il ripristino dell’assegno per i nuovi nati (o adottati) che scadrebbe il 31 dicembre. Si tratta di 80 euro al mese per tre anni alle famiglie con Isee entro i 25mila euro e di 160 euro quando il reddito è inferiore ai 7mila. «Se nella manovra non viene reintrodotto il bonus i nostri gruppi parlamentari non potranno votarla», ha detto il coordinatore di Ap, Maurizio Lupi.  Ma anche il Pd è impegnato sullo stesso fronte con un pacchetto di emendamenti a cui ha lavorato tra gli altri il senatore Stefano Lepri. (Continua dopo la foto)

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Uno chiede appunto il ripristino dell’assegno per i bebè. Un altro riguarda gli assegni familiari e punta a raddoppiare l’attuale tetto di 2.840 euro di reddito sopra il quale i figli non sono considerati più a carico della famiglia. Proposte positive, secondo il Forum delle famiglie, che torna tuttavia a sollecitare una vera riforma fiscale. La Legge di stabilità 2018 inizialmente non prevedeva il bonus di 80 euro: il Governo aveva infatti deciso di eliminare il sussidio. (Continua dopo le foto)

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Dopo le tante proteste si è aperto però uno spiraglio: il bonus potrebbe essere reintrodotto. La Legge di stabilità sarà infatti modificata prima della fine dell’anno. La decisione di non riproporre il Bonus bebè nella nuova Legge di Stabilità per il 2018 ha fatto discutere tantissimo. Il sostegno è utilissimo per molte famiglie, così non sono mancate le critiche per quanto deciso dal Governo. In rivolta non solo i molti nuclei familiari, ma anche tanti partiti che hanno proposto la conferma del bonus e quindi la modifica della manovra.