Bambino

Hassan è un ‘bimbo farfalla’, malato di una forma di epidermolisi bollosa che gli aveva mangiato l’80% della pelle. Ora, grazie a dei medici italiani, il piccolo di 9 anni è tornato a vivere

 

Hassan è un ‘bimbo farfalla’, malato di una forma di epidermolisi bollosa (Eb giunzionale Jeb), che unita a una grave superinfezione batterica gli aveva ‘mangiato’ l’80% della pelle del corpo. Ricostruita per intero, sana e funzionale, dal team modenese. E reimpiantata con 3 operazioni allo University Children’s Hospital tedesco di Bochum, dove il bambino è in cura. Ora il piccolo, 9 anni, è salvo grazie alla pelle bionica frutto di un’impresa scientifica guidata dall’Italia. E la rivista Nature afferma: “È il primo intervento salvavita al mondo con cellule staminali epidermiche corrette dalla terapia genica”. L’intervento, come rivela Adnkronos, è stato possibile grazie a uno studio internazionale coordinato da Michele De Luca, direttore del Centro di medicina rigenerativa ‘Stefano Ferrari’ dell’università di Modena e Reggio Emilia, che vede protagonista un piccolo rifugiato siriano accolto in Germania insieme alla sua famiglia.  Nel 2015, all’età di 7 anni, Hassan “aveva perso quasi tutta la pelle”, spiega De Luca all’AdnKronos Salute. (Continua dopo la foto)

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Insieme ai colleghi ha raccontato il ‘miracolo’ anche in conferenza stampa nella città emiliana, all’indomani di un press briefing organizzato da Nature. “Morfina e coma farmacologico” erano le uniche armi a disposizione per sedare il dolore del piccolo, che sembrava condannato a morire fino a quando i pediatri di Bochum Tobias Rothoeft e Norbert Teig hanno chiesto aiuto a De Luca. Grazie a una tecnica appresa negli Usa, da più di 30 anni De Luca coltiva in laboratorio le staminali epidermiche. (Continua dopo le foto)

hassan1 Inizialmente sono state usate nei grandi ustionati; poi sperimentalmente sui malati di Eb, geneticamente modificate per correggere il difetto del Dna all’origine della malattia rara, amplificate e trapiantate. Nel 2006 su ‘Nature Medicine’ la prima dimostrazione che la metodica poteva funzionare. Ora la consacrazione: a 2 anni dagli interventi “Hassan va a scuola, corre, si sente normale”, testimonia il padre. “Aveva dolori fortissimi e ci faceva domande alle quali non potevamo rispondere: perché devo stare chiuso in casa? Perché non posso giocare a pallone?”. Ora può farlo. La sua pelle sta “meravigliosamente bene, non ha più avuto bolle né ferite. Per noi è come un sogno”.