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Gestosi in gravidanza: Conoscere e combattere la patologia.

Gestosi in gravidanza

Entrambi sono soggetti, durante i nove mesi di gravidanza, al rischio rappresentato dai tanti disturbi e patologie che possono colpire le gestanti e i piccoli nel pancione, talvolta anche con esiti fatali.

Proprio a causa di questi pericoli, le donne devono essere coscienti delle patologie esistenti collegate allo stato di gravidanza ed alle loro possibili conseguenze nefaste. In questa guida parleremo di una delle malattie più pericolose per le gestanti e per i bimbi: la gestosi.

Cos’è la gestosi?

La gestosi è una patologia collegata alla gravidanza che, nella maggior parte dei casi, si manifesta nel secondo e terzo trimestre di gestazione (di norma a partire dalla 27esima o 28esima settimana di gravidanza). Essendo molto pericolosa sia per la mamma che per il bambino, la gestosi deve essere monitorata e controllata con molta perizia.

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La gestosi normalmente sparisce in maniera automatica dopo il parto ma, fino a quel giorno, è importante non sottovalutarne le possibili conseguenze.

Quali sono i sintomi più classici della gestosi?

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Come si fa a riconoscere e ad affrontare in maniera repentina la gestosi? Vediamo alcuni sintomi molto comuni, che dovrebbero portare la donna a consultare immediatamente il proprio ginecologo o medico curante:

  • Aumento di peso eccessivo e molto brusco;

  • Ipertensione;

  • Edema e gonfiore agli arti inferiori (ma anche al volto, alle mani, etc.);

  • Senso di affaticamento;

  • Proteinuria (perdita di proteine attraverso l’urina);

  • Senso di nausea e vomito;

  • Dolori addominali;

  • Disturbi epatici;

  • Cefalea forte e costante.

Altri sintomi molto frequenti e facilmente rilevabili in seguito al consulto medico solo la presenza di disturbi visivi, la riduzione delle piastrine, l’emolisi ed altre patologie collegate alla cattiva coagulazione del sangue.

La gestosi può dare origine a numerosi problemi come, ad esempio, l’aumento del rischio per la donna di subire il distacco della placenta. Tra le altre conseguenze gravi ci sono, poi, danni agli organi interni della gestante, che possono manifestarsi con lesioni a reni e fegato ma anche alla retina ed al sistema nervoso.

Il bambino, oltre ai rischi ai quali viene esposto nel caso di rottura della placenta (che lo nutre, lo ossigena e lo protegge), può soffrire di una crescita più lenta del normale. Spesso la gestosi può portare all’induzione artificiale del parto o al parto prematuro.

Se curata con tempo, la gestosi non provoca danni permanenti per la madre ma può comunque comportare la nascita di un bimbo prematuro, l’accrescimento ritardato del piccolo, la comparsa di gravi disturbi respiratori nei primi giorni di vita del neonato. Se la gestosi non viene curata o se viene trattata troppo tardi, tra le altre complicazioni può anche originare l’eclampsia, una patologia che si presenta subito dopo il parto con convulsioni ed attacchi spasmici, potenzialmente letale.

Quali sono i soggetti più a rischio di gestosi?

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Alcune categorie di gestanti sono più a rischio di altre. La gestosi colpisce, di fatti, più frequentemente:

  • le donne che partoriscono per la prima volta;

  • le donne mature (over 35-40 anni);

  • le donne fumatrici;

  • le donne in sovrappeso;

  • le donne che hanno già sofferto o soffrono di pressione alta, diabete o malattie renali;

  • le donne con gravidanze gemellari;

  • le donne che hanno avuto forme di gestosi in gravidanze precedenti;

  • le donne affette da fibromi uterini.

Quali test vanno fatti per diagnosticare la gestosi?

L’esame per verificare la presenza di gestosi nelle donne incinte non è affatto invasivo né pericoloso. Si tratta di una specie di ecografia che valuta, utilizzando gli ultrasuoni, la corretta funzionalità del circolo uterino. L’esame in questione è la “flussimetria doppler delle arterie uterine”.

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Un altro esame clinico utile in caso di gestosi è la “cardiotocografia”, conosciuta anche come “monitoraggio fetale”, che aiuta a tenere sotto controllo il battito cardiaco del bimbo ma anche il suo stato di salute generale.

La gestosi è una patologia potenzialmente pericolosa, sia per la mamma che per il bambino. E’ per questo importante che la gestante sia seguita e monitorata nella sua gravidanza da un esperto in grado di agire in tempistiche brevi nel caso di insorgenza di problemi.

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