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Elogiare sempre i bambini accresce la loro autostima? 5 errori da evitare per scongiurare l’effetto opposto

 

Spesso siamo portati a pensare che l’autostima dei nostri figli cresca a suon di elogi. Se è vero che meglio una lode in più che una denigrazione, ci sono alcune regole da rispettare per non trasformare i nostri figli in “piccoli mostri di bravura” a casa e dei perfetti insicuri fuori. Perché anche le lodi possono “umiliare” un bambino.

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Ciò che conta è anche imparare a elogiare l’impegno, non importa che il risultato sia da 10, è la buona volontà che fa la differenza e che aiuta il bambino a diventare grande e a migliorarsi. Questo vale soprattutto durante la scuola: aspettarsi solo certi standard o accettare solo certi risultati non è positivo. È la crescita il vero gol.

Sei un artista’, ‘sei un bravissimo calciatore’ o ‘una fantastica ballerina’ Complimentarsi con un bambino sempre per la stessa cosa può finire per creare un’etichetta; potrebbe far pensare al bimbo di essere bravo solo in quello e bloccarne la voglia di scoprire nuovi interessi. O al contrario di sentirsi ballerina, artista o calciatore già a quell’età.

Lodare i figli per le loro capacità innate o per le loro caratteristiche fisiche è estremamente dannoso perché porta i bambini a credere di poter raggiungere ogni obiettivo senza sforzarsi. Gli psicologi della Columbia University hanno evidenziato che i bambini che ricevono complimenti di questo tipo nella vita scelgono sfide facili, per paura di fallire.

“Bravissimo, la prossima volta farai ancora meglio” Lodare un bambino aggiungendo al complimento una pressione per il futuro potrebbe generare nel piccolo ansia ed insicurezza. E’ importante, quindi, elogiare i risultati attuali dei nostri figli senza dire che la prossima volta potranno fare ancora meglio: solo così diventeranno felici e indipendenti.

Non farlo troppo spesso: elogiare continuamente i propri figli e allo stesso tempo pretendere sempre il massimo, può comportare una sollecitazione eccessiva con conseguente difficoltà a tollerare le frustrazioni connesse agli insuccessi che nella vita inevitabilmente arrivano.