Quante sono le ecografie da fare in gravidanza? Il protocollo del sistema sanitario nazionale prevede che siano tre, salvo particolari problematiche o esigenze. Ma, in questi casi, è lo stesso medico a richiedere ulteriori esami rispetto a quelli previsti dall’iter di base. La prima ecografia viene effettuata nel primo trimestre, di norma dopo l’ottava settimana di gravidanza: serve a individuare il numero di feti (se la gravidanza, per esempio, è gemellare) e datare l’epoca della gestazione con precisione. Si passa, quindi, alla morfologica: è l’esame diagnostico che permette di monitorare la crescita e lo sviluppo degli organi vitali del feto e anche il sesso del nascituro. Si effettua di norma tra la diciannovesima e la ventiduesima settimana. Però, si consiglia di non anticipare l’esame proprio perché i parametri di crescita a cui l’ecografia fa riferimento sono quelli relativi a un feto di venti settimane di vita. Nello specifico, l’ecografia morfologica riesce a “misurare” la crescita del feto e a individuare alcune tipologie di malformazioni. Non è invece un test diagnostico efficace e di elezione per quanto riguarda eventuali anomalie cromosomiche e genetiche (perché, appunto, si effettua dopo la ventesima settimana di gravidanza), come sono invece Bi-Test e Tri-Test. (Continua dopo la foto)
L’ecografia morfologica fornisce, quindi, informazioni fondamentali relativamente alla salute del feto e al suo corretto sviluppo. Nel caso in cui alcuni parametri fossero poco valutabili (si possono riscontrare difficoltà se la mamma è obesa, per esempio), lo specialista chiederà ulteriori approfondimenti ed esami diagnostici in più rispetto a quelli previsti dai protocollo. (Continua dopo le foto)
L’ultima ecografia, infine, osserva la crescita in relazione ai parametri ottenuti dalla morfologica ed è in grado di fornire il peso indicativo del feto. Ma delle tre ecografie, forse la più attesa dai futuri genitori è proprio quella morfologica. Prima di tutto, perché è in questa sede che si possono evidenziare eventuali problematiche, ritardi nella crescita o malformazioni. E poi perché attraverso morfologica è quasi sempre possibile conoscere il sesso del nascituro.