Salute e benessere

Il bambino a tavola non è un piccolo adulto: ecco cosa non deve mangiare per evitare l’obesità

 

Il bambino non è un piccolo adulto, ha esigenze alimentari talvolta opposte a quelle dei grandi. Non ci crederete mai eppure sapete cosa li mette più a rischio di obesità? Un nutriente che consigliano di aumentare negli adulti a regime ipocalorico. Questo dimostra che sull’alimentazione non si può fare da sé, ma occorre seguire le nuove linee guida del Ministero della Salute e ascoltare i consigli del pediatra. Specie nei primi 1.000 giorni di vita del bambino.

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Troppe proteine, poco ferro e pochi acidi grassi essenziali. Le nuove linee di indirizzo del Ministero della Salute sull’alimentazione nella prima infanzia sconsigliano il latte vaccino nel primo anno di vita e lo indicano con cautela a partire dal secondo anno. Laddove quindi l’allattamento materno non è possibile, specifica il documento, le formule per lattanti sono gli unici prodotti in grado di sostituirlo, perché in grado di soddisfare il fabbisogno nutrizionale nei primi mesi di vita. Il latte vaccino viene spesso somministrato, un po’ per errata cultura diffusa, per comodità o motivi economici ma ha un contenuto di proteine inadeguato alle esigenze di un bimbo piccolo: d’altro canto la composizione è finalizzata alla crescita del vitello.
Tra 1 e 3 anni l’apporto energetico, secondo le indicazioni dei “Livelli di Assunzione di Riferimento ed Energia per la popolazione” (Larn) 2014, dovrebbe derivare per il 50% dai carboidrati, per il 40% dai grassi e solo per circa il 10% dalle proteine. I pediatri denunciano la tendenza ad aumentare le proteine, che però, se in eccesso, condizionano la regolazione di insulina e ormoni dell’appetito, con conseguente aumento di problemi metabolici e obesità.

Insomma il bimbo piccolo non può essere considerato un ‘piccolo adulto’ ma ha esigenze nutrizionali specifiche. D’altronde l’incremento progressivo dell’obesità infantile ci fa capire che manca una consapevolezza diffusa sull’importanza dell’alimentazione, fattore centrale invece nel prevenire problemi come sindrome metabolica, pressione alta e diabete, che negli ultimi anni esordiscono sempre più precocemente.