Gravidanza

Un terzo delle donne italiane lascia il lavoro dopo la maternità

lavoro-mamme

Secondo quanto rivela l’Istat in una recente analisi, la maternità è ancora oggi uno status difficilmente compatibile per le donne italiane. Tant’è che, rivela l’istituto, oggi il 30% delle donne occupate ha lasciato l’impiego dopo la gravidanza, e tra le donne nate dopo il 1964, una su quattro è senza lavoro proprio perché ha lasciato la sua occupazione dopo essere diventata mamma.

Tuttavia, il discorso avviato dall’Istat sembra essere molto più ampio del solo paragrafo di sintesi sopra riportato. L’Istituto segnala infatti come non siano solamente le neomamme a lasciare il lavoro, bensì anche le donne più mature, che si licenziano per assolvere a obblighi familiari di varia natura, dal parente malato ai genitori più anziani.

Leggi anche: 10 consigli per gestire marito, figli e lavoro senza stress

In altre parole, e volendo trarre un quadro di sintesi, sembra che dall’analisi Istat emerga in maniera chiara come al giorno d’oggi le responsabilità familiari in termini di accudimento e di assistenza siano ancora in buona parte sulle spalle delle sole donne.

Proprio in virtù di tale condizione, le donne sarebbero dunque propense a ricevere una pensione inferiore a quella degli uomini: più di una pensionata su due riceve una pensione di importo inferiore ai 1.000 euro, aprendo pertanto ampi margini di riflessione sull’attuale ruolo delle donna che, nonostante le ambite pari opportunità, finisce con l’essere il punto di riferimento familiare per quanto concerne il disbrigo delle principali faccende domestiche e della crescita dei figli.

Discorso simile anche sul fronte della flessibilità, e delle correlate opportunità lavorative: l’argomento sembra essere predominato dalla componente maschile, con ciò che ne consegue per quanto attiene la preclusione a possibilità di migliore conciliazione dei tempi di lavoro e vita personale, e di crescita sostenibile professionale nel breve e nel medio lungo termine.