Gravidanza

Possibile diventare mamme anche dopo il tumore

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Un tumore rappresenta certamente uno scoglio di difficile argine nella propria vita. Anche perché, in buona evidenza, molte volte una patologia di grave significatività può comportare l’addio alle proprie speranze di mettere al mondo un bebè. Ebbene, in tal senso sarebbe opportuno non perdere mai le speranze: secondo gli studiosi del Laboratory of reproductive biology del Rigshospitalet di Copenhagen (Danimarca), il trapianto ovarico è una soluzione adottabile da parte di tutte quelle donne che desiderano avere una gravidanza dopo un tumore.

Per arrivare all’affermazione di cui sopra gli scienziati hanno prelevato da 32 donne “campione” un tessuto ovarico prima del trattamento anti-tumorale, lo hanno congelato e l’hanno poi trapiantato di nuovo, quando le stesse donne avevano scelto di provare a intraprendere una gravidanza. Delle 32 partecipanti all’esperimento, 10 sono riuscite a portare a termine con successo almeno una gravidanza, dando alla luce 14 bambini. Sono inoltre state registrate 2 interruzioni di gravidanza volontarie, e una spontanea. Dei bambini nati, 8 sono stati concepiti naturalmente, mentre altri 6 hanno dovuto ricorrere alla fecondazione in vitro.

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A questo punto, bisogna comprendere in che modo possa essere applicata su più larga scala, e con una maggiore condivisione informativa, la tecnica di conservazione degli ovociti (cellule uova), che sebbene sia oramai definibile come un’ipotesi molto concreta per consentire alle donne di avere un figlio dopo un tumore, è una possibilità ancora poco nota e poco assunta in considerazione dagli stessi medici. Si tratta tuttavia di una tecnica molto utile soprattutto per le giovanissime, che possono in questo modo programmare con calma il proprio progetto genitoriale, garantendosi una fondamentale possibilità anche nella sventurata ipotesi in cui siano costrette a fronteggiare una brutta malattia.