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Depressione femminile: i campanelli d’allarme da non trascurare

 

Sono soprattutto le donne che soffrono di un “male oscuro”, la depressione: il sesso femminile ha un rischio doppio di sviluppare la patologia, e la diffusione è in continua crescita anche per colpa della crisi economica, dicono gli psicologi. Negli ultimi dieci anni la salute mentale è peggiorata soprattutto fra i giovani con meno di 34 anni e gli adulti fra i 45 e i 55 anni, che fanno i conti con le difficoltà sul posto di lavoro e nella gestione della famiglia. La depressione comporta costi personali e sociali elevatissimi, ecco perché la Società Italiana di Psichiatria ha da poco pubblicato un documento in cui stila le regole per combatterla e per imparare a riconoscerla, pensate per pazienti e familiari ma anche per i medici.

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I campanelli di allarme possono essere tanti, non solo la perdita di interesse o di piacere per le cose normali (la vita professionale, sociale o di relazione), ma anche aspetti cognitivi come un calo della concentrazione, dell’attenzione e della memoria di lavoro. Non mancano altri segnali spesso trascurati, come il procrastinare le decisioni o l’incapacità di attuare strategie di problem solving, sia in contesti banali che più complessi.

Cosa fare?

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  1. E’ importante per sentirsi meglio: sì a una corretta alimentazione, evitando cibi che contengano eccitanti o troppi grassi e zuccheri, e alla correzione di comportamenti come il consumo di alcol e droghe che hanno effetti negativi sul sistema nervoso centrale e sulle funzioni mentali. Essenziale la pratica regolare di un’attività fisica, con almeno 40-60 minuti di sano movimento per 3-4 volte a settimana; rientra nelle buone abitudini anche limitare la vita “multitasking”, impegnata su troppi fronti. Una raccomandazione fondamentale soprattutto per le donne, spesso esposte a più ruoli e a più occupazioni ugualmente impegnative;
  2. un sonno breve e disturbato è un importante fattore di rischio per la comparsa e il perdurare di problemi depressivi. Diversi studi hanno dimostrato una stretta relazione fra depressione, scarsità di sonno e attivazione di fenomeni infiammatori che sono alla base dello sviluppo di differenti patologie tra cui diabete, ipertensione e la stessa depressione.