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Contraccezione nel Post Partum: quale metodo scegliere?

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Sappi che in questo delicato momento,per evitare il rischio di una seconda gravidanza, magari non proprio desiderata dovrai studiare molto bene i metodi contraccettivi da utilizzare.

I metodi contraccettivi che agiscono mediante modificazioni ormonali, rappresentano la migliore risposta alle esigenze di una donna nel post partum e tra questi i due più gettonati sono:

  • la pillola anticoncezionale al naturale;
  • il contraccettivo intrauterino (IUS).

Klaira: La pillola anticoncezionale naturale

Contraccezione Post Partum

La pillola anticoncezionale per una puerpera può rappresentare la soluzione migliore, poiché garantisce un’affidabilità che si aggira intorno al 99%. Inoltre, per le donne che hanno superato i 40 anni e si trovano in preda alle prime turbolente manifestazioni della menopausa, consente di assestare il ciclo mestruale e di mantenere un peso normale. Oltre alle canoniche pillole, dal 2009 è disponibile anche quella, meglio conosciuta come la pillola “Bio” che risponde al nome di Klaira: conosciamola meglio.

E’ una pillola anticoncezionale definita dai media come “naturale” poiché a base di estradiolo naturale (ormone naturalmente prodotto dal corpo umano femminile), combinato con dienogest (progestinico che garantisce una regolarità del flusso mestruale). I ricercatori assicurano la massima copertura contraccettiva ed è semplice da assumere. Il blister è composto da 28 pillole, di cui 26 hanno il dosaggio ormonale combinato, mentre 2 sono neutre e assolvono esclusivamente la funzione mnemonica per conferire continuità all’assunzione della pillola evitando così dimenticanze.

Nonostante la pillola Klaira sia definita “naturale” la sua assunzione deve essere comunque prescritta dal ginecologo anche perché leggendo il bugiardino ci si rende conto che ci sono comunque parecchie situazioni al verificarsi delle quali se ne scoraggia l’utilizzo.

Anticoncezionale progestinico intrauterino (IUS)

Happy family.  young mother and  baby

Per chi preferisce invece la contraccezione intrauterina, il metodo IUS rappresenta la scelta migliore. Questo sistema agisce attraverso il rilascio di un progestinico: levonorgestrel e garantisce una copertura agendo principalmente su due fronti:

  • rendendo meno corposa la mucosa uterina;
  • modificando la consistenza del muco cervicale. In sostanza lo rende più denso non consentendo così agli spermatozoi di trovare terreno fertile per poter risalire il canale fino alla cellula uovo.

Questo metodo è attualmente quello prediletto dalle neo mamme, specialmente da chi ha scelto di allattare al seno, poiché la terapia ormonale non influenza la quantità di latte prodotto e la quantità di ormoni che viene secreta nel latte durante l’allattamento è davvero irrisoria.

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Sono sconsigliati ovviamente i metodi come il coito interrotto o il conteggio dei giorni fertili. Spesso infatti, molte donne (specialmente quelle che allattano al seno) si lasciano ingannare dal fatto di non aver avuto ancora il capo-parto e pensano quindi di non ovulare.

Questo è un falso mito che va assolutamente  sfatato. Può accadere di ovulare nonostante l’amenorrea prolungata dall’allattamento, per cui l’unico modo per escludere il rischio di gravidanze indesiderate rimane quello di evitare rapporti non protetti.

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