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Come far addormentare i vostri figli con i rumori bianchi

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Si chiamano rumori bianchi e, seppur apparentemente molto fastidiosi, possono essere dei validissimi alleati per cercare di condurre al sonno i vostri neonati. Definiti “bianchi”, questi rumori sono la somma di tutte le frequenze udibili, annullando pertanto gli altri suoni e creando un ambiente ovattato e confortevole al sonno.

I rumori bianchi non sono d’altronde una novità. L’efficacia di questa tipologia di suono è riscontrata ogni giorno, da diverso tempo, nei reparti di terapia intensiva neonatale, che sono contraddistinti da un rumore costante dato dai macchinari in funzione.

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Già nel 1990, J.A. Spencer, del Charlotte Hungerford Hospital di Torrington, negli Stati Uniti, aveva condotto uno studio sull’efficacia del rumore bianco, sulla base di un campione di 40 neonati tra i 2 e i 7 giorni, tutti con problemi di sonno, suddivisi in due gruppi. L’80% di coloro che venivano addormentati con il rumore bianco si addormentavano dopo soli 5 minuti, contro il 25% che erano stati inseriti nel gruppo di controllo, e che si addormentavano spontaneamente.

Naturalmente, i rumori bianchi non devono essere interpretati come la panacea di tutti i mali. Anzi, sarebbe opportuno non esagerare con il loro ricorso e, in particolar modo, concentrare su di essi un volume del suono troppo elevato, o una durata dell’esposizione troppo estesa. In maniera più specifica e meno sintetica, la fonte del rumore dovrebbe essere spenta non appena il bimbo si addormenta, al fine di non compromettere la qualità del suo sonno (considerando che un sonno sopra i 20 decibel può disturbare il sonno causando periodici microrisvegli che vanno a modificare l’attività respiratorie e cardiache del bimbo).

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Dunque, se volete accompagnare dolcemente il bimbo verso il sonno, potete utilizzare rumori attrattivi, come la pioggia o le onde del mare.