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Chiuso in bagno da un anno, trovato un bambino di 13 anni che pesa 13 chili, e a ridurlo così è stata proprio lei

 

Quando lo hanno trovato, chiuso in bagno, il bimbo 13enne pesava 13 chili e mezzo, come un bambino di 2 anni: non si reggeva in piedi, malnutrito, sporco, in mezzo a lattine di fagioli e materia fecale. E c’era anche una videocamera che era in grado di monitorare tramite wifi. Il tenente della polizia che ha sfondato la porta ha anche spiegato la maniera in cui un mini monitor era stato impostato affinché le persone al di fuori della stanza degli orrori avrebbero potuto parlare con il ragazzo e dirgli cosa fare, senza che lui potesse contattare nessuno fuori. Chi ha ridotto questo bambino così? Difficile crederci.

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Un dodicenne di Toqueville, Utah, ha vissuto per un anno in pochi metri quadrati: la madre, Brandy Kay Jaynes, 36 anni, che ha anche altri due figli, è stata arrestata con l’accusa di maltrattamento sui minori. Rischia 15 anni di prigione.

Il piccolo viveva al buio: l’interruttore era stato bloccato con il nastro adesivo, in modo che la luce non potesse essere accesa. La polizia ha raccontato che il bagno era coperto di feci, e che il water era «pieno, al punto che non si poteva vedere l’acqua». E uno dei medici che si sta prendendo cura del ragazzino lo ha descritto come «il peggior caso di malnutrizione mai visto. Una vera camera di tortura».

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La porta era bloccata dall’esterno. Sono stati i fratelli del dodicenne (che non vivono in quella casa: sono affidati ai servizi sociali) a confermare che il bambino era imprigionato in quel bagno sporco da un anno, e che nessuno gli parlava da sei mesi. La madre, Brandy Kay Jaynes, in cella da lunedì, sostiene che era stato lui a voler dormire e vivere in quel bagno e che, perché non dimagrisse troppo, lei lo alimentava con bevande proteiche. Che no, «non era prigioniero, lo chiudevo a chiave solo quando uscivo di casa, perché non si facesse male». Il 17 gennaio sarà processata per direttissima.

Adesso quel ragazzino dovrà rimanere a lungo in ospedale, al Dixie Regional Medical Center, dove lo ha portato il padre, separato dalla madre. Almeno tre settimana, prima di essere dichiarato fuori pericolo.