Storie di vita

Bimbo prematuro viene “salvato” dall’abbraccio dei genitori

Kate e David Ogg

Sta facendo il giro del mondo la storia di un bimbo che è venuto al mondo con 3 mesi di anticipo, e che i medici avevano dato per morto. Il bebè tuttavia non ne ha voluto sapere di lasciare questo mondo, e si è incredibilmente ripreso dopo esser stato abbracciato dalla madre e dal papà nel letto dell’ospedale in cui era nato.

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La vicenda – che in Italia è stata documentata anche dall’Huffington Post – non è inrealtà nuovissima, ma sta risalendo alla ribalta proprio in queste ore. A contribuire a ciò sono state alcune nuove testimonianze che hanno permesso di ricostruire quanto accaduto. A cominciare dai dottori, che avevano detto a Kate e David Ogg (i genitori del piccolo) che il loro Jamie – uno dei due gemelli nati tre mesi prima della data naturale – non ce l’avrebbe fatta.

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Dopo oltre 20 minuti passati nel tentativo di rianimarlo, i medici hanno così deciso di smettere di tentare il miracolo. Ma il miracolo è avvenuto dopo: i genitori hanno infatti chiesto di passare gli ultimi momenti con il loro bebè tenendolo tra le braccia, nel letto dell’oospedale e, qui, hanno vissuto alla rianimazione del bimbo, il cui respiro e il cui battito hanno iniziato a rafforzarsi gradualmente. Per il personale sanitario si è trattato di un evento incredibile, considerato che il neonato veniva dato per morto. In buona salute anche Emily, la primogenita.

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Appena nati Emily piangeva rumorosamente, mentre Jamie non emetteva alcun suono” – ha raccontato Kate, la madre della coppia – “tutto lo staff sanitario presente nella stanza si strinse attorno a lui. Non c’era una bella atmosfera. veva smesso di respirare e il battito del suo cuore era quasi scomparso. Il dottore ci informò che non c’era più nulla da fare. Lo vidi annaspare ma il dottore mi disse che era solo un riflesso automatico, che era finita“.

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“Non mi volli arrendere” – proseguiva Kate – “lo presi dalle sue braccia e lo strinsi a me mandando via dalla stanza tutti tranne mio marito ed il medico. Era così freddo, volevo solo riscaldarlo. Avevamo provato ad avere figli per così tanto tempo, mi sentivo terribilmente in colpa. Dissi a mio marito di togliersi la maglietta e venire a letto con noi. So che può sembrare stupido ma, fin quando mi sembrava che si sforzasse di respirare, non volevo arrendermi”.

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