Bambino Storie di vita

Bambino nato morto, guardate che cosa accade alla sua culla! [FOTO] [VIDEO]

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La storia dello sfortunato Noah e della madre Valerie Watts è qualcosa di estremamente toccante e commovente. Una storia che ci dimostra quanto possa essere toccante e sviluppata la sensibilità degli esseri umani, anche dinanzi alle disgrazie più assurde.

I fatti che di seguito vi proponiamo risalgono al mese di maggio 2014. Tuttavia, per poter cercare di spiegare meglio cosa sia accaduto, dobbiamo fare un passo indietro al mese di luglio 2013, la data di nascita prevista del figlioletto Noah. La gravidanza di Valerie sembrava procedere per il meglio, e sino all’ultimo mese di gestazione nessuna ombra o timore sembrava poter oscurare la gioia di questa dolce attesa.

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Purtroppo, poche settimane prima del termine, quando la data del parto cominciava a delinearsi all’orizzonte, Valerie ha notato che Noah aveva smesso di muoversi e scalciare come invece aveva fatto nel periodo precedente.

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Dopo aver allertato il ginecologo ed essersi sottoposto alle visite, la donna ha purtroppo scoperto che il cordone ombelicale aveva “intrappolato” Noah nel grembo materno e, malgrado il travaglio e la nascita naturale, per il bambino era troppo tardi. Noah era nato morto.

In sua memoria, Valeria e il padre di Noah hanno creato una sorta di piccolo altare dove tenere i ricorsi più preziosi. Tra i principali, la culla e i suoi vestitini, che la donna per tanto tempo ha deciso di tenere con sé. Quindi, dopo 9 mesi dalla perdita del bimbo, Valerie ha scelto di avviare una vendita di oggetti usati. Tra gli acquirenti si presenta Gerald Kumpula, un anziano artigiano appassionato di restauro creativo, molto interessato alla culla di Noah, poi acquistata a buon prezzo.

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Tuttavia, la storia ha un altro fine. Insieme a Gerald, infatti, c’era anche sua moglie. La quale, incuriosita della “strana” natura della vendita e degli oggetti proposti, ha iniziato a fare qualche ricerca, scoprendo, nei giorni successivi, la triste verità sulla storia di Valerie.

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È a questo punto che Gerald assume una meritevole decisione: cercare di trasformare la culla e il suo legno bianco, in una comoda poltrona. Una poltrona della memoria, una sedia per ricordare quanto tristemente accaduto e non dimenticare la storia di Noah, un angioletto volato in cielo troppo presto.

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E così, 7 giorni dopo l’acquisto della culla, Gerald torna a bussare alla porta di Valerie. Questa volta, però, lo fa per regalarle la sedia che è stata ricavata dalla conversione della culla. Naturalmente, Valerie ha pianto subito, ed ha ringraziato l’anziano signore per quel gesto inatteso, che dimostra come la bontà e la compassione delle persone possano innescare buoni sentimenti, e una vera e propria catena di solidarietà umana.

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