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Bambini asmatici e sport: 5 falsi miti da sfatare

 

Di falsi miti ne girano tanti, ma il problema è che quando c’è di mezzo la salute dei bambini, siamo portati a creder a tutto, pur di evitare i rischi. Ecco 5 falsi miti da sfatare che riguardano i bambini con asma e l’attività sportiva. Parola della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip).

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L’asma non è una controindicazione all’attività sportiva: quando questa patologia (che colpisce il 5-10% dei bambini) è tenuta sotto controllo, lo sport è infatti benefico per la salute e può essere praticato persino a livello agonistico. Ad affermarlo è la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip), che mette in guardia i genitori da inutili ansie e indica i 5 principali falsi miti su asma e sport.

Bando a 5 falsi miti:

  1. i bambini asmatici possono praticare solo il nuoto;
  2. i bambini asmatici non possono fare sport a livello agonistico;
  3. lo sport può far venire l’asma da sforzo;
  4. il cloro delle piscine aggrava i sintomi;
  5. i farmaci per la terapia dell’asma sono doping.

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Niente di tutto ciò: l’attività fisica, spiegano gli esperti, ”migliora l’efficienza cardiorespiratoria e previene l’insorgenza di sovrappeso o obesità; ansie e paure dei genitori non dovrebbero dunque porre inutili limitazioni alla pratica sportiva perché il vero rischio per la salute è rappresentato dalla sedentarietà”.

Proprio sovrappeso e obesità, sottolinea la presidente Siaip Marzia Duse, ”registrano percentuali importanti tra i bambini asmatici. Questi fattori, da un lato, possono aggravare la sintomatologia dell’asma e, dall’altro lato, possono predisporre all’insorgenza di malattie dell’età adulta, quali diabete, osteoporosi, rischi cardiovascolari e asma stessa”. Due recenti studi dimostrano però che le paure dei genitori sui possibili effetti secondari dell’asma rappresentano il principale ostacolo alla pratica sportiva nei bambini e negli adolescenti asmatici, con la conseguenza che la percentuale di soggetti sovrappeso e obesi è del 32.5% nei bimbi asmatici rispetto al 21.1% dei bimbi sani. Quanto agli sport, si possono praticare la maggior parte delle attività e sono sconsigliati solo gli sport estremi, le immersioni subacquee e le attività svolte in ambienti inquinati.

L’aspetto più importante, avverte la Siaip, è che però l’asma sia tenuta sotto controllo ed è bene che il bambino sia seguito da un lavoro di squadra.

Ecco i  consigli per praticare in sicurezza l’attività sportiva:

• Rispettare le terapia prescritta del medico per tenere sempre sotto controllo l’asma;
• È sempre opportuna una fase di riscaldamento precedente l’attività fisica ed è preferibile la respirazione attraverso il naso, perché riduce il contatto con gli allergeni;
• L’attività sportiva va praticata in ambienti poco inquinati e con bassi livelli di concentrazione allergenica (acari, pollini);
• Evitare di praticare attività sportive nelle fasce orarie più calde anche per la presenza di ozono;
• Evitare discipline sportive che si svolgono in situazioni ambientali sfavorevoli (come ad esempio l’esposizione ad aria fredda e secca) sport estremi e immersioni subacquee;
• Non praticare attività sportiva in presenza di sintomi (tosse, sibili, affanno) e durante la crisi d’asma.