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Avete mai osservato bene le vostre mutandine? Ecco a cosa serve quella taschina interna

 

Oggi sembra quasi che non se ne possa fare proprio a meno, ma fino al Settecento le uniche donne che si degnavano di indossare le mutande erano le prostitute. Per una donna, simboleggiavano una irrefrenabile tendenza a vivere una vita dissoluta e libertina, tanto che persino la Chiesa condannava le mutande come un indumento osceno. Oggi, probabilmente, vale il contrario: ammettere di andare in giro senza slip solletica la fantasia di molti e suggerisce una immediata disponibilità sessuale. Ma visto che quotidianamente le indossiamo tutte, avete mai notato che hanno una sorta di tasca interna sulla zona in cui “poggia” la parte intima; ma a che serve?

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La sua immancabile presenza è giustificata da una ragione non di certo trascurabile, né troppo scontata. Il doppio rivestimento serve infatti a creare un’ulteriore protezione per la zona intima, al fine di preservare meglio l’igiene personale, quasi mai garantita da altri tessuti che non siano 100% cotone. Avete mai sentito la parola cistite? Ecco, senza questa taschina sarebbero ancora più frequenti. La zona intima è infatti estremamente delicata e un’alterazione della flora vaginale causata dalla proliferazione dei batteri non è un caso improbabile. Anzi. Con la taschina interna  si potranno infatti prevenire irritazioni da sfregamento e sudorazione intima. 

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Oggi come oggi, sempre in nome della salute della donna e della sua femminilità, è consigliato non usare le mutande in occasioni speciali specialissime, ad esempio sotto un vestito con spacco vertiginoso, o a letto: di tanto in tanto, infatti, è consigliabile far prendere un po’ d’aria alle nostre zone intime. Il momento migliore per farlo è durante le ore del riposo notturno. Basta indossare un pigiama confortevole e non aderente.