Salute e benessere

Allattamento al seno “cura” la sclerosi multipla

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Secondo quanto afferma un recente studio dell’Università tedesca di Bocum, e pubblicato sull’ultimo numero della rivista Jama Neurology, l’allattamento al seno per i primi due mesi dal parto ha benefici non solamente per il piccolo, quanto anche per le madri che sono colpite da sclerosi multipla.

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Lo studio segnala infatti che l’allattamento al seno – contrariamente a quanto si pensava appena qualche decennio fa (quando alle donne che venivano colpite da sclerosi multipla si sconsigliava di rimanere incinta, nella convinzione che la malattia peggiorasse) – regalerebbe a molte neomamme una “pausa” di 6 mesi dai sintomi.

La spiegazione è presto detta: durante la gravidanza il corpo incrementa la produzione di corticosteroidi e proteine, che agiscono come immunosoppressori naturali. Dopo il parto tali benefici si riducono, e gli ormoni tornano ai livelli naturali. Per le donne affette da sclerosi multipla questo significa una probabilità del 20.30% di recidiva entro i primi 3-4 mesi dalla nascita. Ebbene, l’allattamento esclusivo per i primi 2 mesi potrebbe ridurre questo rischio.

La ricerca afferma infatti che solamente il 24,2% delle madri che aveva allattato ha subito una ricaduta entro i primi 6 mesi dal parto, a fronte del 38,3% delle madri che non avevano allattato, o lo avevano fatto solamente in parte.

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Ricordiamo che per i dati Iss (Istituto Superiore di Sanità) i malati di sclerosi multipla in Italia sono 68 mila, 113 ogni 100 mila abitanti, 1.800 nuovi casi l’anno, soprattutto nelle donne tra i 29 e i 33 anni.