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Addio Aurora, non ce l’ha fatta la piccola di 8 anni: la leucemia ha vinto. Il suo ultimo desiderio era vedere i genitori sposati: papà Mirko e mamma Valentina lo hanno esaudito

 

Nel brevissimo arco della sua esistenza è stata un esempio di bontà: non ha mai perso il sorriso, nonostante la malattia contro cui combatteva. Ma purtroppo la sua forza d’animo non è riuscita a sconfiggere quel male: Aurora Maniero, 8 anni, si è spenta a causa della leucemia con cui lottava da tempo. Sabato i suoi genitori si erano sposati esaudendo un suo desiderio per regalarle un’ultima, grande felicità. Lei, vestita a festa, dopo la cerimonia era crollata. Nel tardo pomeriggio di ieri è salita in cielo. La piccola era diventata famosa tre anni fa per aver vinto il “Premio della bontà” dell’Arciconfraternita di Sant’Antonio. Per il suo quinto compleanno aveva chiesto di non ricevere giocattoli ma donazioni che ha raccolto in un salvadanaio consegnato poi alla presidente dell’associazione Team for children, Chiara Girello Azzena. “La solidarietà è inscritta dal Creatore nel cuore di ogni essere umano ma nei bimbi riesce spesso a risplendere in maniera del tutto speciale – si legge nella motivazione del premio – Il gesto generoso di Aurora è testimonianza della forza dell’esempio della bontà”. (Continua dopo la foto)

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Papà Mirko, mamma Valentina e la sorellina, così come tutto il reparto di Oncomatologia pediatrica dell’Azienda ospedaliera di Padova e l’associazione Team for children facevano il tifo per questa grande bambina. Tutti hanno lavorato per esaudire il suo desiderio: voleva assistere alle nozze di mamma e papà. E ce l’ha fatta, nonostante la malattia le avesse portato via quelle forze e quella vitalità tipica dei bimbi della sua età. Una cerimonia semplice, accompagnata dalle voci del coro dei True Voice, che Aurora ha seguito con attenzione, concedendosi ogni tanto delle pause di riposo. La piccola Aurora ha vissuto più di metà della sua breve vita nelle stanze e nei corridoi di Oncoematologia pediatrica a Padova, dove era seguita e curata da tutta l’équipe di medici diretta dal professor Giuseppe Basso. (Continua dopo le foto)

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Sono stati tentati anche due trapianti di cellule staminali per far regredire la malattia. Purtroppo nulla ha funzionato. Negli ultimi giorni il tumore le aveva creato problemi alle ossa, costringendola a muoversi in sedia a rotelle. E anche così non perdeva la capacità di sorridere, giocare e regalare grandi abbracci a genitori, medici e amici. La famiglia, residente a Fossò, nel Veneziano, ha accompagnato Aurora fino alla fine.