Gravidanza

Acido folico in gravidanza: sì, ma quanto? I rischi del sovradosaggio

 

È fondamentale per la prevenzione di alcune malformazioni fetali e di parto prematuro. Se però i livelli di folati nel sangue di mamma sono troppo alti, il bambino sembra correre un rischio più elevato del normale di sviluppare un disturbo dello spettro autistico. Rischio che in Italia, con i dosaggi che si trovano in commercio, non si corre. Resta invece importantissimo assumerne in gravidanza.

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L’allarme arriva da una indagine presentata in questi giorni al meeting internazionale della ricerca sull’autismo di Baltimora, negli Usa, da un gruppo di studiosi della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. All’indagine hanno partecipato quasi 1400 coppie mamma-bambino. I ricercatori hanno puntato l’attenzione su alcuni comportamenti materni – come l’assunzione di vitamine durante la gravidanza – sui livelli di folati e vitamina B12 misurati nel sangue delle mamme entro pochi giorno dal parto, e sullo sviluppo cognitivo dei figli a qualche anno di distanza. Incrociando i vari dati sono emersi due fatti interessanti: primo, che l’assunzione di multivitaminici (sicuramente comprendenti acido folico) da tre a cinque volte la settimana durante la gravidanza sembra ridurre il rischio che il bambino vada incontro ad autismo. Secondo, che disturbi dello spettro autistico erano significativamente più frequenti in bambini le cui mamme avevano nel sangue troppi folati e vitamina B12.

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La notizia ha già fatto il giro del mondo ed è arrivata anche in Italia, sollevando inevitabili preoccupazioni tra le donne in dolce attesa che hanno assunto acido folico.  Ma c’è davvero da preoccuparsi? Assolutamente no: le donne italiane non hanno niente da temere. L’indagine riguarda gli Stati Uniti, in cui è molto probabile l’esposizione ad alti livelli di acido folico e vitamine, perché molti alimenti sono fortificati con queste sostanze (farine, pasta, pizza, pane, succhi di frutta), che vengono quindi aggiunte in forma sintetica ai cibi, e aggiungere un dosaggio durante la gravidanza potrebbe portare ad un eccesso di folati nel sangue della mamma.

In Italia le dosi di acido folico consigliate dai ginecologi sono quelle in commercio che rispondono ad una maggiore esigenza di queste sostanze durante la gravidanza. In gravidanza, il fabbisogno cresce e bisognerebbe prendere 400 microgrammi in più al giorno di acido folico. Certo, anche questi si potrebbero ottenere con la dieta, ma è ancora più difficile. Per questo, in genere si consiglia a tutte le donne che programmano una gravidanza di prendere un integratore di acido folico. Nel dosaggio, appunto, di 400 microgrammi al giorno.