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Psicologia infantile, 4 piccoli trucchi da sperimentare

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Gli studi di psicologia infantile possono essere molto utili per cercare di arrivare a una piena consapevolezza degli elementi che sottostanno il comportamento del proprio bimbo. Comportamenti che possono sembrare “anomali”, e che in realtà devono essere approfonditi per cercare di capire se si possa realmente trattare di un atteggiamento da “correggere”, o se invece sia una semplice conseguenza della propria crescita.

Per quanto ovvio, l’analisi singola e specifica dei comportamenti del vostro bimbo non potrà che essere effettuata da personale esperto, il quale – sulla base dei propri studi e delle caratteristiche della fattispecie specifica – possa cercare di esprimere una diagnosi sul bimbo, e fare in modo che eventuali comportamenti sopra definiti come “anomali” possano invece giungere a congrua correzione.

In tal senso, di seguito vi proponiamo 4 piccoli trucchi che potrebbero risolvere qualche problema comportamentale.

Bambino timido?

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Se il bimbo è timido in un contesto relazionale nel quale sono presenti più estranei – anche solo della stessa età – potrebbe esser d’aiuto quello di introdurlo ai rapporti estranei creando il rituale di saluto e, soprattutto, preparandolo a gestire l’ansia proponendogli di fare gli stessi giochi che fa a casa, anche a scuola.

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Il metodo di cui sopra risulterà essere di grande efficacia soprattutto se il bambino si dimostra molto allegro e socievole a casa propria e in ambito familiare ma, una volta uscito dal “guscio” delle persone note, si dimostra particolarmente timido. Attraverso le chiavi relazionali basilari (la già ricordata regola del saluto) sarà possibile introdurlo efficacemente al mondo delle relazioni esterne.

Bambino preso in giro a scuola?

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Se il bimbo viene preso in giro a scuola, il modo migliore non è quello di “difenderlo” davanti a tutti. Cercate invece di spiegare al piccolo che ognuno ha i suoi punti deboli, così come i genitori. Una volta che il bimbo avrà preso coscienza delle sue debolezze, smetterà probabilmente di piagnucolare e saprà difendersi.

Di norma, infatti, e soprattutto nelle primissime e tenerissime età, il bambino viene preso in giro perché mostra “debolezze”, perché si mette a piangere dinanzi alle prese in giro o, ancora, perché ricorre all’aiuto dei genitori per poter risolvere qualche problema relazionale. Dimostrarsi più forte e consapevole di sé spegnerà sul nascere la maggior parte delle problematiche inerenti.

Bambino dorme nel lettone?

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Il problema della separazione dalla stanza dei genitori è piuttosto comune. In questo caso val la pena essere un po’ intransigenti, cercando di chiarire con il bimbo quali siano le “regole” della casa. Cercate inoltre di tranquillizzare il bimbo evitando di giocare poco prima della nanna, leggergli una storia e usare una lampada notturna rilassante e rassicurante.

I rimedi possono essere ulteriormente numerosi. Una delle alternative può essere ad esempio quello di vietare la televisione nelle ore serali / notturne, e ancora la possibilità di poter accomodare il bimbo verso il sonno cercando di stabilire delle regole precise.

Bambino morde tutto ciò che gli sta intorno?

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Intorno ai sei / otto mesi di età i bambini iniziano a mettere in bocca tutto ciò che trovano. Si tratta di un atteggiamento che gli consente di esplorare il mondo, alleviando nel contempo i fastidi della dentizione. Tuttavia, più passa il tempo e più mordere può significare un disagio del bimbo: se il fenomeno non è scomparso intorno ai due o tre anni, è bene cercare di comprendere quali possano essere i motivi che lo spingono a far ciò, contattando un bravo psicologo infantile.

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Detto ciò, vi ricordiamo anche in sede di chiusura di questo breve approfondimento come la soluzione migliore debba essere trovata con la giusta via di mezzo di intenti e di emozionalità. La maggior parte dei comportamenti “strani” del proprio bimbo sparisce infatti spontaneamente con l’avanzare dell’età, senza che sia necessario intervenire esternamente.

In alcuni altri casi, invece, può essere consigliabile procedere con l’ausilio di un buon psicologo infantile, che possa supportarvi nella correzione di qualche atteggiamento non consono. In ogni caso, è bene non drammatizzare e non creare ulteriore tensione in ambito familiare: un clima sereno, una piena condivisione degli intenti e una discreta sincerità e supporto nei confronti del vostro bimbo, sapranno certamente agevolare la transizione verso un migliore stato di benessere relazionale.